Il 13 gennaio in centoventi (tra cui anche Domenica Pedica e Roberto Melchiorre) hanno partecipato in remoto al Consiglio Nazionale della Uil Scuola sul tema “Ripartire dalla scuola è far ripartire la scuola e se la scuola riparte, riparte il Paese”.
Il Segretario organizzativo Giuseppe D’Aprile, dopo una breve introduzione, ha dato la parola ai Segretari generali della Uil Scuola e della confederazione Uil, Pino Turi e Pierpaolo Bombardieri, che hanno dato vita ad un dibattito moderato egregiamente dalla giornalista Francesca Ricci. Partendo dall’attuale momento di difficoltà che sta vivendo la scuola entrambi hanno ribadito la piena identità di vedute e sostenuto la necessità della riapertura delle scuole in presenza ed in sicurezza, convinti che se la scuola viene messa in condizione di ripartire riparte conseguentemente anche il Paese.
Sono necessari anche presidi sanitari perché i lavoratori della scuola vanno tutelati nel bene supremo della propria vita cui nessun ristoro è possibile. Si è fatto poi riferimento alla attuale situazione politica che sta vivendo il Paese evidenziando, tra l’altro, che la politica di natura populista, oltre a non conciliarsi con la democrazia e la partecipazione si è rivelata inefficace nel risolvere i problemi seri e complessi che investono la scuola. Bombardieri ha anche illustrato la piattaforma 2021 predisposta dalla confederazione Uil, in cui sono presenti molti punti significativi che riguardano, tra l’altro, la digitalizzazione nella Pubblica Amministrazione e nella scuola, la riforma del Fisco nonché il rilancio del Servizio Sanitario Nazionale che necessita di adeguati investimenti.
Ha anche aggiunto che la ministra Azzolina solo ora ammette che la didattica a distanza è solo una emergenza temporanea, una sfida per il futuro ma non può sostituire quella in presenza. Turi, invece, ha posto l’accento sulla necessità di organici triennali per dare stabilità al personale e garantire la continuità didattica, sul precariato, sui facenti funzione DSGA ma ha anche detto che – fatto grave – non sono stati resi noti i dati della pandemia relativi alle scuole e sono saltati anche i meccanismi del tracciamento della pandemia. Sulle riflessioni di Turi e di Bombardieri è stato successivamente avviato un interessante dibattito, cui hanno preso parte molti dei membri del Consiglio Nazionale presenti.
Al termine è stato votato alla unanimità un documento articolato in più punti, tra cui la riapertura delle scuole, le scelte governative senza il governo della realtà, le relazioni con il ministro dell’Istruzione, le politiche per il personale della scuola che necessitano di organici innovativi e modelli contrattuali fuori da incursioni governative, l’emergenza della didattica a distanza ed i vincoli di quella digitale integrata, il rinnovo del contratto di lavoro della scuola e gli effetti positivi di una organizzazione del sindacato basata su decentramento e qualità.
UIL Scuola