Non è una bella giornata, quella di oggi, per la nostra città e per i lavoratori della Ritel e le loro famiglie. L’azienda è stata dichiarata fallita, come confermato dalla liquidatrice alle Rsu, con la conseguente decadenza del protocollo d’intesa.
Svanisce così la speranza di tornare al lavoro. Si è chiusa nel peggiore dei modi una vicenda che è andata avanti per anni lasciando sempre aperta una speranza per tutti quei lavoratori che sino alla fine hanno creduto che si potesse arrivare ad una soluzione diversa. Ma così non è stato ed ora ne dovranno rispondere quelli che hanno sempre detto di avere la soluzione in tasca, in buona compagnia con chi ha svolto anche il ruolo di sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri.
Per prima cosa intendo esprimere la mia vicinanza personale e politica a tutti coloro che in questi anni ho imparato a conoscere meglio, da cittadino prima ancora che da esponente politico. Con i lavoratori mi sono confrontato, ho scambiato idee ed opinioni. Ci siamo ritrovati a parlare di un futuro che in molti, forse troppi, avevano promesso, e che invece è stato cancellato. Come ha detto qualcuno questa è la sconfitta per un territorio che ancora una volta vede i suoi abitanti dimenticati da chi invece dovrebbe tutelare i loro diritti. Affermare che si deve guardare avanti, in una giornata come questa, sarebbe offensivo ed irriguardoso per quanti in queste ore stanno guardando un futuro che appare sfocato e difficile.
Da parte mia l’impegno, come candidato a sindaco, è quello di pensare ad un’amministrazione comunale che non sia spettatrice dei processi economici ma si impegni a promuovere lo sviluppo locale e a mettere al centro della sua politica il lavoro ed il superamento della precarietà. Ora è indifferibile la convocazione del tavolo ministeriale per capire se è stata scritta davvero la parola fine oppure sono ancora in ballo imprenditori interessati allo stabilimento.