Risorse Sabine, la Regione non è in grado di prendere impegni

Si è tenuta presso l’Assessorato al Lavoro della Regione Lazio, alla presenza dell’Assessore alle Politiche del Lavoro Valente, dell’Assessore Refrigeri, del Presidente della Provincia Rinaldi, dalla Dirigente della Provincia Beccarini, del Presidente di Risorse Sabine Mascioletti, dei sindacati ed una rappresentanza dei lavoratori, la riunione per discutere della prossima chiusura dell’azienda con il conseguente licenziamento di 107 dipendenti.
Dopo l’illustrazione da parte dell’Assessorte Valente sulla legislazione vigente in materia di lavoratori socialmente utili e le motivazione che non hanno consentito la riapertura del bacino per i lavoratori ex LSU, per i lavoratori transitati in società partecipate con contratti a tempo indeterminato in forza del decreto Salva Roma.
Il presidente Rinaldi ha esposto la grave situazione economica in cui versa la Provincia di Rieti e le motivazioni che hanno comportato l’ineluttabilità dell’avvio della procedura di mobilità.
I lavoratori e sindacati hanno ribadito la necessità che la Regione trovi nuove fonti di finanziamento sia per ripianare le perdite della società sia per il pagamento degli stipendi.
La Regione, per voce dell’Assessore Valente, ha affermato che al momento non è in grado di prendere impegni finanziari visto che sono in approvazione sia il Bilancio dello Stato, sia il Bilancio della Regione ed è in discussione l’attuazione della legge Del Rio. Allo stato attuale potrebbero essere disponibili soltanto le risorse ministeriali per l’anno 2015 per la cassa integrazione in deroga che presuppongono la sospensione del rapporto di lavoro per un periodo massimo di cinque mesi.
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