“Riordino Ministero Interno: dalle lavoratrici e dai lavoratori della Prefettura, della Questura e del Corpo dei Vigili del Fuoco di Rieti l’invito a proseguire nelle iniziative di mobilitazione”
I lavoratori invitano a proseguire la mobilitazione, è questo in estrema sintesi il contenuto del documento votato dagli stessi lavoratori che, nella mattinata di martedi 22 settembre, hanno partecipato all’assemblea indetta da FP CGIL, CISL FP e UIL PA, presso la sede della Prefettura di Rieti.
L’assemblea dei lavoratori ha respinto con decisione al mittente le ipotesi di riassetto degli uffici periferici del Ministero dell’Interno contenute nello schema di DPR trasmesso alle Organizzazioni Sindacali il 9 settembre 2015, ipotesi di riassetto che prevedono tra l’altro il trasferimento delle funzioni oggi attribuite alla Prefettura, alla Questura e al Corpo dei Vigili del Fuoco di Rieti alle corrispondenti strutture viterbesi.
“Non si comprende – commenta Nardella – per quale ragione si voglia procedere oggi ad una revisione della presenza del Ministero dell’Interno sul territorio quando tra non molto, come previsto dalla Legge delega in materia di riorganizzazione delle Amministrazioni Pubbliche, la presenza dello Stato dovrà essere complessivamente rivisitata con la creazione dell’Ufficio Territoriale dello Stato. Il rischio vero è che, prevedendone il Ministero la cancellazione, la Prefettura di Rieti non sarà trasformata in Ufficio territoriale dello Stato.
Una volta venuta meno la Prefettura cosa sarà degli altri Uffici periferici delle Amministrazioni Statali reatine non potendo gli stessi confluire come previsto dalla “riforma Madia” nell’Ufficio Territoriale dello Stato? Potranno continuare ad operare o le loro funzioni saranno trasferite alla “Super-Prefettura” di Viterbo? Si assisterà ad un azzeramento della presenza dello Stato nel reatino? Qualcuno si è interrogato sugli effetti che un’operazione di tale portata determinerebbe sul sistema socio-economico e sui livelli quali-quantitativi dei servizi sinora erogati a cittadini e imprese? Si è tenuto conto delle difficoltà cui i lavoratori andranno incontro ove realmente chiamati a prestare la propria attività lavorativa nel viterbese?
Nello schema di DPR di riassetto del Ministero dell’Interno – prosegue Nardella – non una parola si dice su come sarà possibile salvaguardare lo straordinario bagaglio di competenze progressivamente acquisito dai lavoratori nello svolgimento, all’interno delle diverse realtà interessate dalla revisione degli ambiti territoriali, di compiti di indiscutibile interesse pubblico, compiti che vanno dalla tutela della legalità e della sicurezza alla gestione dell’immigrazione, dagli interventi rivolti a favorire la coesione sociale a quelli diretti a garantire la convivenza civile”.
Come deciso dai lavoratori, ha annunciato il Segretario Regionale CISL FP Lazio, in assenza di risposte soddisfacenti il percorso di mobilitazione voluto da FP CGIL, CISL FP e UIL PA e grazie al quale è già stato possibile ottenere l’apertura di un tavolo di confronto presso il Ministero dell’Interno proseguirà, puntando sul coinvolgimento dei rappresentanti delle istituzioni, delle forze politiche, delle associazioni imprenditoriali, dei cittadini e degli utenti, di tutti i lavoratori pubblici del reatino.
“Perché i servizi pubblici non si riorganizzano smantellando la presenza dello Stato sul territorio ma indirizzando la scure dei tagli sulla spesa realmente improduttiva – conclude Nardella – investendo parte delle maggiori economie così conseguite nell’ammodernamento dei servizi e nella valorizzazione delle professionalità ed assicurando ai lavoratori adeguati livelli di partecipazione nella definizione e nell’attuazione dei necessari processi riformistici”.