RINNOVAZIONE: RIPARTIRE DA ZERO PER UNA NUOVA DESTRA POLITICA IN CITTÀ

Rinnovazione Rieti

Il risultato delle elezioni amministrative ha visto la vittoria del nuovo sindaco Simone Petrangeli. Da giovani attivisti di destra, non possiamo, quindi, astenerci dal dare la nostra analisi del risultato elettorale. Lo facciamo ora, a distanza di giorni dal ballottaggio, scientemente, perché in attesa delle reazioni della ex classe dirigente appartenente al centro destra reatino che nella maggior parte dei casi, escluso Felice Costini e Antonio Cicchetti e qualche “in bocca al lupo” che sa più di “fate vobis”, non sono pervenute.

Impossibile non sottolineare la storicità di questa tornata amministrativa, che può essere paragonata tranquillamente alla svolta che attuò l’elezione di Cicchetti ormai diciotto anni fa.

È evidente, infatti, che questa sconfitta da molti annunciata non è da addebitare all’uno o all’altro, né, a nostro avviso, è da colpevolizzare Antonio Perelli, essendo la sua candidatura sbagliata e arrivata nel momento sbagliato. Si tratta, infatti, della totale inefficacia politica di una classe dirigente che ormai non dirige più nulla. Un partito di governo, come il Pdl, con una lista sulla carta fortissima che sicuramente, come ha sottolineato qualcuno, resta partito di maggioranza relativa nel centrodestra, ma con circa la metà dei consensi ottenuti da Forza Italia e Alleanza nazionale cinque anni fa.

Dirigenti di partito che prima mettono in piedi le primarie in fretta e furia, poi non riescono a controllarne gli effetti, provocando quella voragine politica che si è poi ritrovata intorno a Silvio Gherardi e che ha determinato la sconfitta al primo turno e il disastro al ballottaggio. Una classe dirigente cresciuta in Alleanza nazionale, proveniente da cultura missina, che ha guidato questa città per diciotto anni e che oggi è totalmente scomparsa dal consiglio comunale.

Una considerazione per noi è essenziale: qui non si tratta solo di amministrazione, perché se la giunta Petrangeli farà bene, e glielo auguriamo, da cittadini saremo contentissimi, ma non si possono nascondere ed azzerare in un colpo le differenze politiche, culturali e valoriali che ci allontanano in maniera antitetica da tutto ciò che la sinistra e il nuovo sindaco rappresentano. Perché la politica è sintesi, proposta e direzione e forse in troppi lo hanno dimenticato.

È da qui che bisogna ripartire perché non basterà l’esigua rappresentanza eletta nelle fila dell’opposizione, a cui va tutto il nostro sostegno, per ricreare un humus politico capace di realizzare in cinque anni un progetto concreto da presentare ai cittadini. Ci sarà bisogno di una vera e propria costituente di centro-destra che lavori per un’opposizione seria, giusta e intelligente, né aprioristica né accomodante, fuori e dentro il consiglio comunale e nella città.

È questo il solo augurio che ci sentiamo di condividere. Chi ha amministrato per diciotto anni si metta a disposizione dei giovani, perché l’esperienza è un bagaglio importantissimo, se si ha la lucidità e l’umiltà di condividerla. Uomini e donne nuove, nuovi obiettivi e un nuovo slancio. Questa volta per davvero.