RINNOVAZIONE: HANNO DISTRUTTO LA SEDE DELLA NOSTRA ASSOCIAZIONE

Rieti, associazione Rinnovazione
Questa notte la sede della nostra associazione sita in via S. Liberatore 107 è stata distrutta. Siamo stati svegliati dalle chiamate di alcuni vicini che ci hanno informato dell’ accaduto. Immediatamente ci siamo recati sul posto questa mattina e abbiamo trovato l’ingresso a vetri della nostra sede completamente divelto, affianco all’ entrata campeggiava la scritta “Fascio carogna torna nella fogna”.
E’ evidente che il gesto è frutto della polemica montata nei giorni scorsi contro di noi. La differenza è una: noi abbiamo immediatamente smorzato i toni, abbiamo rettificato, cancellato il post e condannato il gesto. Ieri abbiamo messo un punto su questa storia presentando un documento in Consiglio dei Giovani. L’odio politico alimentato in questi giorni, anche da illustri esponenti della sinistra reatina e l’ antifascismo ancora elevato a valore supremo per cui è possible giustificare tutto però, hanno portato a questo. Ci piacerebbe oggi, 2 giugno, Festa della Repubblica, che gli stessi esponenti che con tanta solerzia ci hanno condannato in questi giorni si esprimano in modo inequivocabile su questo gesto avvenuto nella notte.
Invitiamo in primis l’ On. Fabio Melilli, che ha auspicato un intervento della società democratica nei giorni indietro, a mostrarci la sua solidarietà e a condannare l’accaduto, cosi come invitiamo il Sindaco, tempestivamente avvertito questa mattina e il segr. CGIL Pietrantoni, che tanto si è indignato per un post di un ragazzo, a dire la loro. Quando dicevamo che qualcuno stava istigando all’ odio, non era una giustificazione, ma un reale timore per ciò che poi si è dimostrato nei fatti. Ci auguriamo dunque che tutti i cittadini, esponenti di diverse sensibilità, i consiglieri comunali, il Sindaco e la Giunta, partecipino domani pomeriggio alle 16.00 alla manifestazione che abbiamo convocato per ripitturare la facciata del palazzo e coprire quell’infamante scritta.
Speriamo ci sia la volontà da parte di tutti di assumersi delle responsabilità e di essere chiari, come abbiamo cercato di fare noi, altrimenti quella bandiera che sventola in piazza sarà il caso di ammainarla.