Alla luce di quanto recentemente apparso sulla stampa locale a seguito della Conferenza Stampa di Presentazione del Progetto “Terminillo Stazione Montana” si vuole precisare e ribadire che il CAI non si è mai opposto allo sviluppo del Terminillo ma anzi, è da sempre in prima fila nella diffusione della conoscenza e nella promozione del suo patrimonio ambientale e dell’intero territorio provinciale e regionale attraverso continue attività di Escursionismo, Alpinismo sia estivo che invernale, Sci di Fondo e di Speleologia.
Il CAI è una Associazione senza scopo di lucro che non ha nessun potere decisionale, ed imputargli la mancata realizzazione di progetti di sviluppo che negli anni sono rimasti lettera morta significherebbe dargli un potere fuori misura che non corrisponde al vero. La mancata implementazione di proposte progettuali è imputabile solamente a mancati finanziamenti e al non allineamento degli stessi alle normative nazionali ed europee in materia di conservazione dell’ambiente.
Il CAI è stato coinvolto come Interlocutore serio e responsabile nei Tavoli di confronto che hanno preceduto la redazione e quindi poi la Presentazione del Progetto alla cittadinanza, dimostrandosi disponibile al dialogo ed aperto ad ogni ipotesi di miglioramento dell’attuale situazione in cui versa non certo per sua colpa, il comprensorio del Terminillo apportando di volta in volta proposte ed osservazioni. In merito al Progetto ne apprezza l’aspetto comprensoriale che lo differenzia positivamente dai precedenti progetti presentati.
In particolare il CAI si è sempre detto favorevole ad alcuni interventi sostenendo da anni l’importanza del rifacimento della Cardito Nord, della Seggiovia del Conetto, la messa in sicurezza della Nordica e il ripristino della Est interventi che, se realizzati, avrebbero costituito (con un investimento relativo) già da tempo il volano di richiamo per sciatori interessati a “caroselli” di una certa complessità viste le caratteristiche delle piste del Terminillo rispetto a quelle delle altre Stazioni del Centro Italia.
Nel contempo chiede che ci sia l’impegno di tutti affinchè vengano portate a definitivo compimento le opere incompiute, quali la piscina, il campo d’altura, la riapertura del cinema, il miglioramento dei collegamenti con Roma, la rimozione degli impianti non più funzionanti ed abbandonati da moltissimo tempo, senza trascurare la bellissima pista di sci da fondo, anch’essa invidiata dalle altre stazioni del Centro Italia per il suo tracciato e la sua dislocazione.
Infine il CAI, nel ribadire che ha una concezione di sviluppo della montagna diverso dal “monotema dello sci alpino”, si augura che tutto sia fatto nelle giuste regole, e cioè rispettando le normative nazionali ed europee di sviluppo sostenibile ed in materia di appalti.
Nella foto Ines Millesimi CAI.