“Assistiamo in questi giorni alla riproposizione nel dibattito pubblico di alcune vicende di straordinaria importanza per la città di Rieti, il cui esito potrebbe determinare risvolti decisivi nell’ottica del futuro economico e occupazionale del nostro territorio.
Recentemente, il Sindaco Petrangeli ha concesso una nuova proroga ad Asm per lo svolgimento dei servizi di raccolta dei rifiuti e trasporto pubblico. Seppur inevitabile, e probabilmente supportata da indicazioni tecniche e legali, a nostro avviso il ricorso allo strumento della proroga deve terminare al più presto. Da qui al 30 novembre, l’Amministrazione e la politica in generale devono obbligatoriamente decidere, una volta per tutte, cosa ne sarà di Asm, dei servizi offerti ai reatini e degli oltre 200 lavoratori coinvolti dalla vicenda. Rinvii e tentennamenti non sono più ammessi: ci sono cinque mesi di tempo per decidere se effettuare la gara a doppio oggetto, ripubblicizzare l’azienda o riportare all’interno dell’Ente la gestione dei rifiuti e i trasporti. Non chiediamo che si privilegi una strada o un’altra perché rispettiamo il diritto/dovere di scegliere della Giunta e del Consiglio comunale. Abbiamo però a cuore il futuro dei lavoratori, il decoro e la sicurezza della città, e per questo chiediamo a gran voce che questi 5 mesi non trascorrano invano. Entro novembre vogliamo sapere cosa accadrà, una volta per tutte.
Sul Terminillo, dopo mesi di silenzio, avvertiamo sinistri scricchioli, polemiche che credevamo superate. Leggere di frizioni tra Comuni e altri soggetti interessati dal rilancio della montagna non fa bene alle ambizioni dell’intero territorio Reatino. Occorre recuperare quella logica comprensoriale alla base del lungo iter di elaborazione del rilancio della Montagna, che spesso ha coinvolto anche amministrazioni di colore diverso. Per raggiungere l’obiettivo, a noi pare evidente che debba finalmente emergere un soggetto leader, in grado di mediare tra tutti e anche di garantire un valore aggiunto di relazioni e competenze. In un contesto in cui l’Ente Provincia viene progressivamente svuotato di risorse e competenze, è necessario che sia il Capoluogo a farsi carico degli onori e degli oneri di guidare lo sprint finale del Progetto. Sarebbe l’unico Ente in grado di fare sintesi tra tutti i Comuni e con il Consorzio Smile, garantendo il rispetto delle sensibilità e delle legittime aspirazioni di ognuno. Sarebbe anche la prima concretizzazione di quel concetto, rimasto finora vago, di area vasta guidata da Rieti. Per questo però serve innanzitutto una ferrea volontà politica, proprio del capoluogo. Ci chiediamo: c’è davvero questa volontà?
Intanto, in pochi mesi sono oltre 20 le attività commerciali del centro storico ad aver abbassato la saracinesca. Certamente un trend nazionale, aggravato però da peculiarità locali. Sappiamo bene che i soggetti pubblici non ‘sostituiscono’ i privati, possono però favorire l’insediamento e sostenere le ambizioni di nuove attività. Per questo, continuiamo a chiedere eventi che non siano sporadici nel centro storico reatino. Continuiamo a chiedere che si agisca dal punto di vista fiscale. Continuiamo a chiedere che vengano messe in campo iniziative a sostegno della reintroduzione di attività artigianali, dei giovani alla loro prima esperienza imprenditoriale o delle donne espulse dal mondo del lavoro in questi ultimi, tremendi anni di crisi. Serve un tavolo tra istituzioni e categorie per studiare proposte concrete, da mettere in campo da qui a un anno, facendo in modo che non restino solo le solite enunciazioni, delle quali nessuno sente più il bisogno”.
E’ quanto dichiara il presidente dell’associazione Rietidecide, Ivano Paggi (nella foto).