Rieti e la radio, un successo la mostra della Fondazione – LE FOTO

“Bellissima e divertente”, “Un bel tuffo nel passato”, “Fichissima”, “Che nostalgia!” e avanti così per pagine e pagine: è il “diario di bordo” di 100 anni vicini e lontani, la grande mostra sulla radio organizzata dalla Fondazione Varrone a Palazzo Dosi Delfini col supporto scientifico di Fondazione Achille Castiglioni e AIRE che ha chiuso i battenti domenica scorsa. L’evoluzione tecnologica della radio, l’uso del media per comunicazioni, informazione, propaganda e intrattenimento, il ruolo del design, l’impatto sull’industria e sul marketing: c’era questo e molto altro nel percorso espositivo ideato e curato da Stefano Pozzovivo e dislocato nei bellissimi spazi di Palazzo Dosi. 10.725 i visitatori registrati, compresi 2.210 alunni e studenti delle scuole primarie e secondarie di Rieti e della provincia: per molti di loro la visita è stata “la scoperta della radio” e della mostra sono stati i primi ambasciatori in famiglia e tra gli amici.

La mostra ha funzionato anche come attrattore: un terzo dei visitatori è arrivato da fuori provincia, per lo più da Roma (70%), e in misura minore da Terni (7%), L’Aquila e Viterbo (4%). Di richiamo anche la fitta serie di iniziative a corredo, che dall’inaugurazione – il 6 ottobre scorso, centesimo anniversario della prima trasmissione radiofonica italiana targata Eiar – fino all’ultimo giorno ne hanno fatto il fulcro culturale della città con concerti, dibattiti, incontri con personaggi dello spettacolo e flashmob. 100 anni vicini e lontani è anche il titolo del libro presentato la scorsa settimana a San Giorgio, scritto a più mani da esperti, storici, collezionisti e architetti e curato da Lucia Alberti. Immagini e storie che si fanno racconto sugellando un’operazione culturale e di richiamo su cui la Fondazione Varrone ha convintamente investito consentendo a Rieti di recitare un ruolo di primo piano nelle celebrazioni nazionali del centenario della radio.