Ancora momenti di alta tensione presso la Casa Circondariale di Rieti. Questa mattina, un detenuto italiano, recluso nel Reparto G, ha aggredito un Agente di Polizia Penitenziaria dopo aver richiesto che il blindo della propria cella rimanesse aperto. Ne dà notizia il Segretario per il Lazio del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Maurizio Somma, che da notizia di quanto avvenuto nelle ultime ore nel carcere reatino: “Il detenuto, con la scusa di volersi recare all’area dei passeggi, ha fatto aprire il cancello all’agente di sezione: una volta uscito, ha preteso che il cancello restasse aperto e, al rifiuto dell’agente, lo ha colpito al volto, ferendolo sul lato sinistro e costringendolo a ricorrere alle cure necessarie del locale nosocomio – commenta Somma – il SAPPE, primo sindacato della Polizia Penitenziaria, esprime ancora una volta massima solidarietà al personale coinvolto, condannando con fermezza l’ennesimo atto di violenza. È inaccettabile che i nostri agenti debbano subire aggressioni quotidiane nel silenzio delle istituzioni. Il sindacato denuncia con fermezza la situazione all’interno della Casa Circondariale di Rieti che è ormai fuori controllo. Il carcere è diventato un vero e proprio reparto psichiatrico e non un luogo di detenzione, non si può continuare a tollerare atteggiamenti violenti da parte di detenuti facinorosi e problematici”.
Il sindacalista denuncia infine che: “il SAPPE lancia un appello forte e chiaro alle istituzioni chiedendo l’immediato intervento del D.A.P. e del Ministero della Giustizia. È indispensabile che vengano inviati ispettori per comprendere cosa stia realmente accadendo all’interno del carcere di Rieti.Inoltre, il sindacato sottolinea la necessità di adottare misure più severe nei confronti dei detenuti violenti reputando che soggetti come questi non meritino alcun tipo di beneficio. È necessario applicare l’art. 14 bis dell’Ordinamento Penitenziario e fornire al personale strumento adeguato alla propria difesa”.
“Dall’empasse del sistema penitenziario, caratterizzato da una quotidianità fatta di aggressioni, evasioni commesse e tentate, rivolte, sommosse risse e suicidi, si può uscire soltanto con l’arrivo di un Commissario Straordinario – l’appello di Donato Capece, segretario generale del SAPPE, pubblicato sul blog PoliziaPenitenziaria.it, rivolto al presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni ed al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio – per il SAPPE dichiarare lo stato di emergenza per le carceri e nominare un Commissario Straordinario è essenziale per superare l’immobilismo politico causato dalla paura di decisioni impopolari. La proclamazione dello stato di emergenza permetterebbe di bypassare le resistenze dei politici, trasferendo le responsabilità delle riforme ad un Commissario, che possa muoversi ed agire in base alle esigenze e alle necessità, libero da qualsiasi calcolo elettorale. Lo Stato di Necessità giustificherebbe interventi drastici e tempestivi, liberando il processo decisionale da vincoli politici. Soltanto in questo modo – conclude Capece – si possono attuare riforme serie, indispensabili per migliorare la sicurezza e la dignità del sistema carcerario, senza il peso delle paure elettorali”.
L’appello è disponibile qui: blog https://www.poliziapenitenziaria.it/carceri-appello-a-meloni-e-nordio-dichiarare-stato-emergenza-e-nominare-commissario-straordinario/.