Approvato in Cabina di Coordinamento sisma 2016 un altro importante pacchetto di Ordinanze per accelerare la ricostruzione dei centri più colpiti, ed impegnare nuove risorse per la ricostruzione e riparazione degli edifici di culto danneggiati dal terremoto. La Cabina ha inoltre definito le nuove scadenze per la ricostruzione privata e pubblica, in accordo con il Dipartimento di Protezione civile per quanto riguarda i progetti dei beneficiari di Contributo di autonoma sistemazione e di Soluzioni abitative d’emergenza.
Le ordinanze speciali
Le Ordinanze emanate dal Commissario Straordinario per la ricostruzione, Giovanni Legnini, sulle quali si è trovata l’intesa dei sindaci e dei presidenti delle quattro regioni, riguardano le frazioni di Arquata del Tronto, Amatrice, Norcia ed un quartiere di Pioraco. Nella scorsa Cabina avevano ricevuto l’intesa anche le Ordinanze relative alle delocalizzazioni di Accumoli e al centro storico di Preci.
Le Ordinanze speciali individuano e finanziano interventi e procedure semplificata per le opere di ricostruzione pubblica più complesse, necessarie per un effettivo avvio della ricostruzione privata. Dopo un primo pacchetto di interventi in deroga che nell’ultimo anno hanno riguardato principalmente i centri storici più colpiti, ora che quegli stessi Comuni si sono dotati anche per le frazioni dei Piani straordinari di ricostruzione e dei Piani attuativi, si sono potute definire le relative Ordinanze speciali per accelerare gli interventi pubblici e dare così una prospettiva temporale chiara anche alla progettazione della ricostruzione privata.
Nella prossima Cabina di coordinamento saranno esaminati invece i testi relativi alle Ordinanze speciali di San Severino, Bolognola, Serravalle del Chienti e Campotosto, rinviate su richiesta delle Regioni interessate.
Con L’Ordinanza speciale di Arquata del Tronto, dopo l’approvazione definitiva dei Piani urbanistici attuativi da parte del Comune lo scorso 2 dicembre, si finanziano con 36,4 milioni di euro interventi che consentano di sistemare i dissesti, realizzare i sottoservizi e ripristinare la viabilità nelle frazioni di Pretare, Piedilama, Vezzano, Pescara del Tronto, Tufo, Capodacqua e Trisungo. L’Ordinanza stanzia anche le risorse per la delocalizzazione di Pescara del Tronto, che solo in parte sarà ricostruita dov’era. Le altre abitazioni saranno ricostruite in altre aree individuate dal Comune, per cui saranno necessarie opere di urbanizzazione precedentemente finanziate.
Anche ad Accumoli si avvia finalmente il piano per la delocalizzazione delle frazioni di Libertino, San Giovanni, Fonte del Campo, Illica e alcuni edifici del Capoluogo, che non possono essere ricostruiti perché si trovano in aree a forte rischio idraulico e di frana, o in versanti instabili, se non in prossimità dei fossi e degli alvei. A definire le aree di atterraggio degli edifici delocalizzati è un’integrazione al Programma Straordinario di Ricostruzione di Accumoli e per la loro realizzazione vengono introdotte procedure molto semplificate e si ricorrerà al nuovo istituto del permesso edilizio convenzionato.
Ad Amatrice, con circa 68 milioni di euro, comprensivi dei 25 milioni dell’Ordinanza 129/2022, si finanziano gli interventi di eliminazione delle situazioni di dissesto, di ripristino e realizzazione dei sottoservizi e di ripristino della viabilità, delle infrastrutture e dei cimiteri nel capoluogo e in 35 frazioni, sempre a seguito della definizione del Psr da parte del Comune. Con 6 milioni si finanzia inoltre la nuova viabilità del centro storico. L’Ordinanza introduce due importanti novità. La prima è l’istituzione del Presidio di qualità della Ricostruzione, con il compito di verificare nell’ambito dello sviluppo della progettazione degli interventi di ricostruzione degli edifici pubblici e privati del centro storico di Amatrice il rispetto dei caratteri architettonici tipici o peculiari, la coerente riproposizione o reinterpretazione degli stessi e la definizione di tutti gli elementi concorrenti alla caratterizzazione delle facciate, fornendo indicazioni prescrittive e raccomandazioni. La seconda è la definizione del cronoprogramma per la ricostruzione del centro storico, con la possibilità per la Struttura commissariale di intervenire con poteri sostitutivi in caso di mancato rispetto, garantisce ai cittadini una tempistica chiara anche per gli interventi privati.
A Norcia si interviene nelle frazioni di Campi Alto, e San Pellegrino. Nelle due frazioni, gravemente danneggiate dal terremoto, si dovranno ricostruire sottoservizi, accessi stradali e provvedere a mitigare i rischi idrogeologici. Per procedere in modo più rapido ed efficace, così da coordinare al meglio tutti i cantieri coinvolti, si procederà con un intervento di ricostruzione unitaria, che affronta tutti gli interventi pubblici e privati in modo coordinato e integrato. L’Ordinanza completa anche gli interventi nel centro storico di Castelluccio di Norcia, già oggetto di un’Ordinanza speciale in deroga dedicata. In totale l’Ordinanza stanzia 23,7 milioni di euro.
A Pioraco il PSR comunale, per il quale viene definita una procedura molto semplificata, definirà la delocalizzazione parziale del quartiere de Le Madonnette. Gli edifici che occupano l’area, adiacente al fiume e soggetta a rilevante amplificazione sismica, potranno essere ricostruiti in sicurezza ricorrendo a tecniche innovative, ma limitandone l’altezza, così che occorrerà delocalizzare le superfici in eccedenza, per le quali si introducono procedure innovative. Per tali interventi l’Ordinanza stanzia 8,3 milioni di euro.
A Preci si stanziano 34 milioni di euro per varie opere urgenti, tra le quali il Palazzo Comunale, la caserma, vari edifici pubblici, il cimitero, la frana di Roccanolfi.
Nuovo programma per la ricostruzione delle chiese
La Cabina ha raggiunto l’intesa anche sul nuovo elenco degli interventi di ricostruzione delle chiese danneggiate dal sisma. L’Ordinanza approvata oggi dispone la programmazione per 341 nuovi interventi, per un valore di 194 milioni di euro, tra cui 28 interventi, per un valore di 22 milioni, gestiti da enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, e altri 313 interventi gestiti dalle Diocesi e Arcidiocesi delle quattro regioni. Altri 94 milioni di euro sono utili invece a integrare 91 progetti che avevano bisogno di ulteriori risorse a causa dell’aumento dei prezzi. In totale l’Ordinanza stanzia 286 milioni di euro. Gli interventi finanziati per le chiese salgono quindi a 1.246, e risultano così finanziate il 62% delle chiese danneggiate.
Le nuove scadenze
I cittadini beneficiari di Cas o Sae che ancora non abbiano provveduto, come già comunicato in occasione della Cabina del 20 dicembre, possono presentare fino a domani (31 dicembre) il progetto di ricostruzione in forma semplificata, da completare poi entro il 15 marzo 2023. Chi non è riuscito a rispettare il termine potrà presentare il progetto, ma solo in forma definitiva, entro il 31 gennaio 2023. Per tutti gli altri progetti la nuova scadenza è fissata al 31 dicembre 2023.