Per il secondo anno i laghi della piana reatina (Lungo e Ventina) sono interessati da una campagna di carotaggio condotta nell’ambito di un progetto di cooperazione scientifica tra l’Università della Tuscia (Viterbo) e l’Università del Nevada (Reno, USA).
Il progetto di ricerca riguarda il prelievo di carote di sedimento da aree umide laziali (in primo luogo laghi e lagune) e, quindi, l’analisi in laboratorio dei pollini contenuti nei vari livelli. L’obiettivo è quello di ricostruire l’evoluzione della flora e della vegetazione di questi territori durante l’Olocene, ossia negli ultimi 10000-12000 anni. Il gruppo di ricerca è coordinato da Scott Mensing dell’Università del Nevada – in sabatico presso il Dipartimento DAF della Tuscia – e Gianluca Piovesan, coordinatore del corso di laurea in Scienze e Tecnologie per la Conservazione delle Foreste e della Natura che l’Università della Tuscia offre presso le sedi di Cittaducale e Viterbo con due curricula unici nello scenario nazionale (Ecoingegneria e Gestione delle Aree Protette).
Negli ultimi anni l’Università della Tuscia si sta caratterizzando sempre più per l’elevato livello della ricerca espressa (vedi la recente graduatoria delle Università Italiane prodotta la Ministero dell’Università dove la Tuscia si è distinta dagli altri atenei del centro-sud) nel campo ambientale/forestale e nella formazione ai vari livelli (dai corsi di laurea a quelli di dottorato). L’impegno di diversi docenti del corso di laurea in Scienze e Tecnologie per la Conservazione delle Foreste e della Natura sul territorio reatino sta dando i primi frutti con risultati interessanti che vanno dalla gestione delle risorse faunistiche a quella delle risorse idriche e forestali. Questo progetto di carattere paleoecologico rappresenta un’altra iniziativa inquadrabile nelle ricerche di base e permetterà agli studenti del corso di laurea di Cittaducale di entrare in contatto con il mondo della ricerca ambientale. A questa studio collabora, infatti, la dottoressa Irene Tunno, che dopo essersi laureata frequentando i corsi presso la sede di Cittaducale e aver conseguito una laurea specialistica forestale a Viterbo, ha vinto una borsa di studio trimestrale finanziata dal consorzio delle università degli Stati Uniti (USAC). L’obiettivo della borsa è stato quello di dare inizio ad un percorso di specializzazione in palinologia presso i laboratori dell’Università del Nevada sotto la supervisione del Prof. Mensing.
Durante questo periodo sono state analizzate le carote prelevate da Lago Lungo la scorsa estate. I primi risultati mostrano interessanti variazioni degli spettri pollinici, in particolare della vegetazione arborea (querceti e alnete), da collegare in primo luogo alle varie campagne di bonifica dell’area avvenute negli ultimi due millenni. Si tratta di ricerche che hanno importanti aspetti applicativi poichè, non solo forniscono informazioni sui cambiamenti climatici, ma servono anche a capire l’impatto dell’uomo sugli ecosistemi naturali.
Da quest’anno poi si sono unite al gruppo di ricerca due equipe: una, coordinata da Fabio Florindo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma, ha l’obiettivo di datare le carote con metodi paleomagnetici; l’altra, coordinata da Ciro De Pace, tenterà l’identificazione tramite analisi genetiche dei pollini sino a livello di specie o razza (aspetto non trattabile con le tecniche microscopiche) per rispondere ad interessanti interrogativi, quale, ad esempio, l’inizio delle modificazioni del paesaggio naturale riconducibili all’attività dell’uomo.
Queste ricerche sono state rese possibili anche grazie ad un contributo finanziario della Provincia di Rieti – Assessorato all’Università – e al supporto logistico del personale della Riserva Naturale dei Laghi Lungo e Ripasottile.