«La ripresa delle attività scolastiche in presenza non può essere gestita come normale amministrazione, abbiamo più volte sostenuto che serve un provvedimento legislativo specifico che possa derogare alle procedure normali e rimuovere vincoli di natura diversa, dai parametri di dimensionamento a quelli per la formazione delle classi, alla gestione del personale soprattutto per quanto riguarda la possibilità di sostituire chi si assenta».
Così i Segretari generali Francesco Sinopoli (FlcCGIL), Maddalena Gissi (CISL Scuola), Pino Turi (UIL Scuola), Elvira Serafini (SNALS/Confsal) e Rino Di Meglio (Gilda/Unams), che aggiungono: «Naturalmente insieme a una consistente dotazione di risorse economiche. Misure che servono per coprire da subito, con personale docente ed ATA, le particolari esigenze che andranno soddisfatte sul piano organizzativo, per lavorare con gruppi meno numerosi di alunni e per assicurare pulizia, igiene, assistenza e controllo.
È una richiesta che abbiamo ribadito ancora pochi giorni fa in una lettera inviata al Capo di Gabinetto dopo il rinvio dell’incontro per il protocollo di sicurezza che era stato previsto per il 30 luglio scorso. Il Paese ha bisogno di riavere quanto prima una scuola che possa essere frequentata da tutti in presenza e in pena sicurezza.
Crediamo che questa debba essere assunta subito dal Governo come essenziale priorità, non sono più comprensibili né tollerabili tentennamenti e ritardi». Ed anche alla luce di quanto contenuto nell’appello rivolto da parlamentari della maggioranza, fra cui anche l’ex ministero dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti, per molti aspetti in sintonia con le richiesta avanzate da FlcCGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS/Confsal e Gilda/Unams.
UIL Scuola