Questa iniziativa che ha ottenendo il sostegno dell’Amministrazione Provinciale e dei Comuni di Rieti e Cantalice, parte da molto lontano (si ricollega al Terminillo ed ai giorni immediatamente successivi la tragedia), quando si pensò, già allora di innalzare un “cippo” in pietra con una targa che recasse i nomi delle 29 persone che erano a bordo del quadrimotore, trovato solo 8 giorni dopo l’ultimo messaggio che il pilota aveva inviato alla torre di controllo dell’aeroporto di Ciampino.
Il disastro del Dc-6 della società Belga Sabena (in volo di linea da Bruxelles diretto in Congo, a Leopoldville, con scalo a Roma Ciampino), divenne parte integrante del nostro territorio; segnò un angolo triste e tragico della storia della nostra Montagna; da ciò l’idea, nell’ambiente dello sci terminillese (del quale tutti facevamo parte), come rilevarono le cronache dell’epoca, di ricordare in maniera tangibile quel disastroso incidente aereo, che fatalmente finì il suo volo sulla Costa dei Cavalli ai piedi del Sassetelli.
Un’idea, quella del “cippo” costruito con pietre del luogo, che riaffiorò nel 2004, nel momento in cui la direzione generale dell’Aviazione civile italiana ed il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, mi chiesero se potevo dare assistenza a aiuto ad un giornalista del Belgio che stava effettuando una sua ricerca sull’avvenimento.
Questi venne a Rieti e, quindi lo accompagnai al Terminillo. Sul posto però, solo una piccolissima stele con una croce dimezzata che tre anni dopo la tragedia, un vescovo di Bruxelles aveva posto in memoria di Yvonne Poncelet (
Con il presidente di allora della sezione di Rieti del Cai dottor Ratti promettemmo, al giornalista Christian Deglas, che voleva portare a Rieti e al Terminillo in pellegrinaggio alcuni parenti delle vittime, di fargli trovare quel “Cippo” idealmente pensato molti anni addietro, dalla gente del Terminillo.
Lo scorso anno, inviati dallo stesso Deglas, due altri giornalisti: Direttore e Fotorepoter della Rivista On-line “Hangar Flying” (Frans van Humbeek e Paul van Caesbroeck), ancora con l’aiuto della sezione del CAI (della quale anch’io mi onoro di far parte dal lontano 1962), con l’attuale presidente onorario Ratti e con il suo successore Fabio Desideri, abbiamo avuto modo di assisterli in una loro escursione sul luogo. Dalla visita derivò un numero speciale della Rivista, che riporta, tra l’altro, preziosi ed interessanti particolari dell’incidente aereo, ed anche magnifici servizi fotografici del Terminillo, sulla preparazione dell’infiorata e sulla processione dei Ceri di San Antonio di Padova, oltre ad una loro testimonianza, vocale e fotografica di un indimenticabile soggiorno nel ridente centro di Cantalice.
Poco prima di Natale del 2009, i tre giornalisti mi confermarono l’annunciato pellegrinaggi, che sarebbe avvenuto nella prima settimana del mese di giugno
Fu a quel punto che per mantenere gli impegni presi in precedenza, ci riunimmo nella sede del Cai con alcuni amici e costituimmo un comitato promotore (Ratti, Millesimi, Desideri, Battisti, Tavani, Fiordeponti), con lo scopo di mettere a punto alcune iniziative adatte a ricordare degnamente quel tragico evento.
Trovammo subito disponibile il sindaco di Cantalice che mise a disposizione la protezione civile rappresentata da Silvestrino Prosperi, la collaborazione della Pro-loco con il Presidente Felice Marchioni (annloverati anch’essi nel Comitato), al dottor Patacchiola presentammo il progetto del “Cippo” per le necessarie formalità burocratiche.
Interesse e sostegno ottenemmo subito anche dal Presidente della provincia dr. Fabio Melilli, dal Consigliere delegato alle politiche culturali, prof. Domenico Scacchi, e dal Sindaco di Rieti dr. Giuseppe Emili, messi da me al corrente di quelle intenzioni. Un grazie a questi enti, che ci consentono oggi di concretizzare il proposito dianzi ricordato, che interpreta i sentimenti solidali della gente reatina e Sabina.
L’iniziativa infatti vuole anche significare il proseguimento di quel sentimento che, l’evento tragico del ’55, pervase ogni angolo della nostra città e della nostra provincia, per i lunghi otto giorni (tanti quanti furono quelli del Calvario sofferto dai familiari durante le ricerche del quadrimotore).
Sentimenti esternati nella grande manifestazione di affetto che decine di migliaia di persone vollero tributare, il 27 di quel freddissimo febbraio del ’55, in occasione dei funerali delle povere vittime officiati nella cattedrale di Rieti dal Vescovo Mons. Raffaele Baratta. Esequie che il Comune di Rieti organizzò assumendo gli oneri (e divenendo anche il punto di riferimento dei sinceri numerosi ringraziamenti che vennero successivamente esternati dal Governo Belga tramite le Ambasciate di Roma, dalla società Sabena, dai familiari delle vittime, e da varie altre Organizzazioni).
Ringraziamenti che l’allora Sindaco Matteucci ebbe modo di “girare” alle forze dell’ordine (carabinieri, polizia e forestale, Presidio dell’Aeronautica militare del Terminillo, Cai di Rieti, Sci Club Terminillo, valligiani di Cantalice, Leonessa, Lisciano e dei paesi limitrofi), sia per la partecipazione alle operazioni di ricerca dell’aereo che per l’opera di recupero delle vittime, in condizioni atmosferiche davvero proibitive, che furono spontaneamente prestate.
Un grazie, inoltre, lo dobbiamo agli altri organismi che hanno inteso confortarci con il patrocinio morale dato alle iniziative programmate.
In primis alla “Patron” del Concorso Miss Italia signora Patrizia Mirigliani, che ha subito aderito alla nostra richiesta (e che sarà a Rieti Sabato 5 Giugno): “una occasione, ha sottolineato, che ci viene data come Organizzazione, per Ricordare degnamente una nostra “Miss”, scomparsa così tragicamente “, la romana Marcella Mariani.
Nel corso dell’incontro, che avverrà in questa stessa sala Sabato pomeriggio 5 giugno, la signora Mirigliani avrà accanto una Miss Italia attuale e la giornalista del TG-1 e di Porta a Porta, Marina Como (con la quale anche abbiamo preso contatti), che si è detta onorata di poter dare la sua testimonianza. La signora Mirigliani ricorderà
Il CAI di Rieti, che ha patrocinato l’iniziativa, mettendo in programma per domenica 6 giugno, un raduno dei soci delle sezioni del Cai di tutta
Due parole infine sul programma che si sta predisponendo e che comprenderà:
Una pubblicazione di circa 100 pagine, che sarà disponibile per quella occasione, ed una Mostra documentale e fotografica con documenti, giornali, reperti dell’aereo ed altro materiale, che ricorda l’avvenimento: con la cronologia dell’evento, a partire dalle ore 20 del 13 febbraio 1955 (ultimo contatto), alle ricerche continue e frenetiche, davvero movimentate, durate otto giorni, fino alle ore 9,15 circa del 21 febbraio momento dell’avvistamento del relitto sul Terminillo.
A seguire documenti sui 5 giorni necessari per trarre dalla spessa coltre di neve e ghiaccio i corpi delle vittime (dalla quota dove l’aereo aveva impattato con la montagna dopo aver capitozzato, con un’ala, alcuni faggi), e trasportate al rifugio Castiglioni, a spalla, i volontari, le condussero alla frazione di Capolaterra di Cantalice, con camion dell’aeronautica, poi, alla Chiesa sconsacrata di S. Antonio Abate dell’Ospedale reatino in via del Vignola, dove il dottor Domenico Dionisi e le suore Camilline provvidero a ricomporli.
Infine, sia nella Mostra che nella Pubblicazione, troveranno spazio le immagini del disastro reperite in Italia ed in Belgio; foto e documenti della Mariani e dei funerali del 27 febbraio nelle vie della città e nella Cattedrale di Rieti, con decine di migliaia di persone a seguirli. Poi il trasporto a Roma Ciampino da dove, tranne
E’ prevista la celebrazione di una S. Messa che sarà celebrata in Cattedrale a Rieti (la data è l’ora ancora da stabilire, e la cerimonia da concordare con gli amici belgi); così come il giorno di inaugurazione della Mostra, che sarà dettagliato appena avremo trovato il luogo dove allestirla. Maggiori e definitivi dettagli saranno riportati nei manifesti che saranno diffusi a Rieti, Cantalice, Terminillo, Leonessa e nei paesi pedemontani.
La domenica 6 giugno, prima di raggiungere il Rifugio Castiglioni e poi
In Belgio intanto, i tre colleghi giornalisti hanno gia contattato tutti i parenti delle vittime, e stanno raccogliendo adesioni e conferme. Finora, secondo l’ultimo loro dispaccio e-mail, trasmessomi ieri l’altro, indicano che arriveranno 6 persone (i tre giornalisti e rispettive signore in auto, il 1 giugno); 8 persone, parenti e appartenenti all’Ordine di Yvonne Poncelet, provenienti dalla Korea del Sud, dall’Egitto e dall’Italia arriveranno con mezzi propri, ancora non è conosciuto il giorno dell’arrivo a Rieti. Sono previsti anche famigliari del Pilota Stolz (Philip, Marc e Patricia); il direttore della Aviazione Civile Belga, Mr. De Cock ed il generale Mandl dell’Associazione Vielles Tiges; i parenti di altri membri dell’equipaggio e di alcuni passeggeri
Dettagli sulla costruzione del “Cippo” (che qui vedete in scala naturale), li illustrerà il progettista geometra Millesimi che con, Silvestrino Prosperi ella protezione civile di Cantalice sono già impegnati nella sua realizzazione. Felice Marchioni, della pro-loco di Cantalice curerà la giornata del 6 giugno, insieme al Comune ed al CAI. La sistemazione logistica e la realizzazione della Mostra e della Pubblicazione è curata dal sottoscritto, coadiuvato dal presidente Ratti e dagli amici Tavani e Fiordeponti, impegnati anche nella realizzazione della Mostra e della Pubblicazione (che conterrà, documenti italiani e belgi).
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font size="2">Infine, per tutto ciò che riguarda la parte relativa alla redazione e diffusione di inviti, manifesti, e quant’altro necessaria per una buona riuscita delle iniziative, saranno messi a punto in stretto contatto con i tre enti sostenitori, attraverso i loro Uffici Stampa.
Ci auguriamo di definire presto anche il locale per