“Colgo l’occasione per complimentarmi con i vicepresidenti del Consiglio Luigi Di Maio e Matteo Salvini per il lavoro che stanno facendo con il decreto dignità. Ma rivolgo a loro un appello e chiedo: che garanzie sono previste per i lavoratori disabili e per chi viene licenziato a 50 anni nel documento?
Porto un esempio che mi sta particolarmente a cuore: 1500 lavoratori, di cui il 30 per cento lavoratori disabili, sono a rischio licenziamento senza alcuna prospettiva futura. La loro colpa? Appartenere a un consorzio di cooperative nel cui cda era presente Salvatore Buzzi. Poco importa che appena venuto fuori il coinvolgimento di questa persona nell’inchiesta di Mafia Capitale, il Consorzio sociale Coin società cooperativa sociale l’abbia immediatamente estromesso e si sia subito costituita parte civile. Poco importa che sia stato accertato che la cooperativa non ha in alcun modo guadagnato dalla presenza o dagli affari di Buzzi (anzi, semmai è evidente il contrario).
O che l’estraneità di Coin sia stata accertata con una sentenza. E poco importa se, pur non essendo coinvolti nell’inchiesta, l’intera governance sia stata sostituita con persone terze: sulle cooperative sociali volte all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, nella stragrande maggioranza disabili, continua a pendere un’interdittiva che la sta facendo cadere in rovina.
Non potendosi aggiudicare nuovi appalti né in alcun modo procurarsi nuovo lavoro, Coin è infatti condannata licenziare a breve tutti i suoi soci lavoratori, i quali si troveranno a 50anni (in media) per strada e con le famiglie da mantenere. La cosa è resa ancora più grave se si pensa che lo scopo per cui il consorzio è stato costituito era proprio quello d’inserire nel mondo del lavoro persone svantaggiate. Proprio perché, come suggerisce il decreto del governo, il lavoro è dignità. Che prospettive ci sono per persone in tali situazioni?
Mi auguro che il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico e il ministro dell’Interno, vogliamo interessarsi anche a situazioni al limite come queste. Il mondo della disabilità così come della disoccupazione over 40, sono mondi in codice rosso per i quali è richiesta la massima urgenza e il massimo interesse, da esprimere attraverso misure reali. La prima potrebbe essere proprio ripristinare i diritti di queste persone e delle loro cooperative, restituendogli la loro dignità e il loro futuro.”
Così scrive in una nota Sergio Pirozzi, consigliere regionale e Presidente della XII Commissione (Tutela del territorio, erosione costiera, emergenze e grandi rischi, protezione civile, ricostruzione) del Consiglio regionale del Lazio e presidente del Movimento dello Scarpone.