Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Daniele Leodori, ha approvato, con 28 voti favorevoli e 14 contrari, la proposta di legge n. 411 del 21 dicembre 2017, concernente “Autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio per l’esercizio finanziario 2018”. Approvati anche undici ordini del giorno.
Il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, è intervenuto nel corso del dibattito, per sottolineare che con la proposta di legge di autorizzazione all’esercizio provvisorio “la maggioranza si astiene politicamente dal condizionare all’inizio dell’anno politico un bilancio che fra poco più di sessanta giorni, cioè niente, sarà comunque gestito da un nuovo Consiglio regionale”.
Al centro di tutta la discussione sui conti regionali il tema del disavanzo della sanità laziale e la fine del commissariamento che dura dal 2007 e che dovrebbe concludersi entro la fine del prossimo anno. Zingaretti ne ha parlato nel suo intervento al termine della discussione generale. “C’è un processo che non va solo ascritto a questa maggioranza – ha detto il presidente della Regione – lo dicono i numeri: i motivi principali che ci portarono al commissariamento sono superati. Gli obiettivi sono stati raggiunti. Addirittura siamo al di sotto del 5 per cento di disavanzo rispetto al budget. è una conquista storica, anche perché abbiamo registrato un balzo in avanti nei punteggi assegnati per i livelli essenziali di assistenza, 178 punti contro i 153 iniziali. Sono risultati figlie di un processo durato dieci anni, un salto in avanti nella qualità delle cure, un patrimonio che lasciamo alla nuova consiliatura. Questa regione è oggettivamente più forte di come l’abbiamo trovata cinque anni fa. Nel Lazio – ha concluso Zingaretti – si è affermata una forza del fare”.
La legge d’autorizzazione all’esercizio provvisorio 2018 (proposta di legge n. 411 del 21 dicembre 2017) consente l’esercizio provvisorio del bilancio regionale per l’anno finanziario 2018, fino alla data di approvazione di un nuovo bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2018-2020 e, comunque, non oltre il 31 marzo 2018. I riferimenti normativi sono contenuti nel decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, in materia di armonizzazione dei bilanci delle regioni, degli enti locali e dei loro organismi.
Nel corso dell’esercizio provvisorio, il bilancio regionale sarà gestito sulla base dello schema di bilancio di previsione adottato dalla Giunta, di cui alla proposta di legge regionale n. 409 del 11 dicembre 2017. Questo aspetto è stato oggetto di critiche provenienti dalle opposizioni, in quanto la proposta di bilancio non è stata esaminata, né in commissione né nell’Aula, a differenza dal previsionale per il triennio 2017-2019 approvato dal Consiglio un anno fa. Per alcuni consiglieri quest’ultimo avrebbe dovuto essere il documento sul quale autorizzare l’esercizio provvisorio per dodicesimi nei primi mesi del 2018.
L’articolo 43 del dlgs 118/2011 dispone che l’esercizio provvisorio del bilancio non può essere concesso se non per legge e per periodi non superiori complessivamente a quattro mesi, “nei modi, nei termini e con gli effetti previsti dagli statuti e dall’ordinamento contabile dell’ente”. Ed è proprio lo Statuto regionale a stabilire una durata massima di tre mesi dell’esercizio provvisorio (art. 58). Per quel che concerne l’esercizio della spesa, è consentito assumere impegni solo in riferimento alle spese correnti ed alle eventuali spese correlate riguardanti le partite di giro, salvo nel caso delle spese in conto capitale “riguardanti i lavori pubblici di somma urgenza o altri interventi di somma urgenza”. Nel corso dell’esercizio provvisorio non è consentito il ricorso all’indebitamento.
Sulla base degli stanziamenti previsti dalla proposta di legge di bilancio regionale 2018-2020 adottata dalla Giunta regionale, sarà possibile impegnare mensilmente, unitamente alla quota dei dodicesimi non utilizzata nei mesi precedenti, le spese correnti non superiori ad un dodicesimo delle somme previste. Per le spese tassativamente regolate dalla legge, non suscettibili di pagamento frazionato in dodicesimi e per le spese a carattere continuativo necessarie per garantire il mantenimento del livello qualitativo e quantitativo dei servizi esistenti, impegnate a seguito della scadenza dei relativi contratti, la possibilità di impegnare è garantita per l’intero stanziamento previsto.
Se al 31 marzo 2018 non sarà approvato un nuovo bilancio, si passerà dall’esercizio provvisorio alla “gestione provvisoria” che è limitata all’assolvimento delle obbligazioni già assunte, delle obbligazioni derivanti da provvedimenti giurisdizionali esecutivi e di obblighi speciali tassativamente regolati dalla legge, al pagamento delle spese di personale, delle spese relative al finanziamento della sanità, di residui passivi, di rate di mutuo, di canoni, imposte e tasse, ed, in particolare, limitata alle sole operazioni necessarie per evitare che siano arrecati danni patrimoniali certi e gravi all’ente.
Il “Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2018-2020” (pl 409) cui la legge d’autorizzazione all’esercizio provvisorio fa riferimento, quantifica le entrate e le spese complessive, al netto delle poste tecniche e delle partite di giro, in 19 miliardi di euro per il 2018, in 16,22 miliardi per il 2019 e in 16,12 miliardi per l’anno 2020 in termini di competenza. Al lordo delle poste tecniche e delle partite di giro le cifre sono queste: 36,65 miliardi di euro per il 2018, 30,98 miliardi per il 2019 e 30,87 miliardi per il 2020 in termini di competenza. Il limite massimo di ricorso al mercato finanziario è fissato in 1,39 miliardi di euro. Il bilancio di previsione del servizio sanitario regionale, commissariato, è quantificato in circa 12 miliardi di euro al netto delle partite di giro, poco più di 16 miliardi al lordo. Con il Bilancio di previsione, la Regione approva anche i bilanci degli enti regionali allegati in sintesi allo stesso.
GLI ORDINI DEL GIORNO APPROVATI DALL’AULA
Al termine dell’esame della proposta di legge sull’esercizio provvisorio sono stati posti in votazione undici ordini del giorno. Via libera a un atto di indirizzo con primo firmatario Daniele Fichera (Psi) per varare rapidamente l’atto regolamentare per la raccolta e l’inserimento nelle banche dati delle richieste di biotestamento e varare le relative attività di informazione previste dalla legge.
Il gruppo Fratelli d’Italia ha presentato sette ordini del giorno. L’Aula ha approvato quelli per la mappatura della presenza di amianto presso enti e strutture pubbliche, in particolare scuole; per il sostegno della Regione ai sindaci che vogliono rescindere il contratto con Acea Ato 5; per una disciplina organica degli impianti di trattamento dei rifiuti “umidi”; per l’istituzione della centrale di committenza unica per Regione, enti regionali, aziende sanitarie e autonomie locali; per sollecitare l’assunzione da parte di Roma Capitale di altri agenti di polizia municipale e per esentare dalle limitazioni dal traffico per inquinamento le auto e moto storiche; per la ricostituzione dei boschi nelle aree percorse da incendi e per la manutenzione e incremento delle alberature urbane e per azioni volte a contrastare il fenomeno delle aggressioni al personale sanitario.
Tre gli ordini del giorno proposti da Cuoritaliani. Via libera all’atto di indirizzo per la modifica del piano di tutela delle acque regionali in materia di prescrizioni per le imprese industriali a proposito di recupero di acque meteoriche. Altro ordine del giorno approvato dall’Aula quello volto a sollecitare la previsione di non meno di 700 mila euro per interventi su edifici di culto della provincia di Viterbo. Il terzo atto di indirizzo impegna la giunta regionale ad attivarsi presso Trenitalia per una fermata dell’alta velocità a Orte ed è stato sottoscritto anche da numerosi consiglieri di maggioranza.