Con questa normativa nascono le Aziende di servizi alla persona (Asp) come strumento a disposizione degli enti locali per finalità assistenziali.
Con 30 voti favorevoli e 8 astenuti il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Daniele Leodori, ha approvato oggi il testo unificato delle proposte di legge regionali n. 50 e 59, concernente “Riordino delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (Ipab) e disciplina delle Aziende pubbliche di servizi alla persona (Asp)”. Con questa legge, come aveva spiegato l’assessore Sartore la scorsa settimana illustrando all’Aula il provvedimento, “si completa il quadro dei servizi sociali dopo l’approvazione del Piano sociale” avvenuta in precedenza. “Con la trasformazione in Asp”, aveva detto Sartore, “le Ipab (attualmente 55 nella nostra Regione, di cui tre di grande rilievo, con un patrimonio che garantisce una rendita annua superiore ai cinque milioni di euro) diventano uno strumento operativo che mettiamo a disposizione dei Comuni per l’attuazione delle politiche sociali, avendo sempre presente la qualità e la sostenibilità dei servizi”.
Nella seduta di oggi, sono stati approvati, con emendamenti provenienti dall’assessore Sartore e dai consiglieri, i rimanenti articoli del testo unificato: il 15 (Vigilanza e controllo), il 16 (che applica alle Asp il sistema di contabilità economico patrimoniale che adotta anche la Regione), il 17 (che attribuisce al patrimonio indisponibile delle Asp tutti i beni destinati al loro funzionamento), il 18 (Trasformazione in persone giuridiche di diritto privato senza scopo di lucro), il 20 (Regolamento), il 22 (Clausola valutativa) e il 23 (Disposizioni transitorie e finali).
Approvati senza emendamenti invece gli articoli 19 (disposizioni comuni alle Ipab trasformate in persone giuridiche di diritto privato), 21 (sul personale), 24 (Abrogazioni), 25 (contenente le clausole finanziarie, 200 mila euro per l’anno in corso e 220 mila per ciascuno dei prossimi due), 26 (Entrata in vigore). Approvato anche un ordine del giorno a firma Valentina Corrado (Movimento 5 stelle), presentato in sostituzione di un emendamento della stessa consigliera poi ritirato, che contiene in allegato un elenco delle Ipab e della loro situazione amministrativa, utile ai fini degli obblighi previsti dalla clausola valutativa contenuta nel testo.
Per quanto riguarda gli interventi in dichiarazione di voto, Valentina Corrado ha definito questa legge “necessaria per colmare un vuoto” che ha “consentito un uso distorto del patrimonio” delle Ipab; lo spirito della legge, ha aggiunto, è di “favorire la trasformazione in Asp per dare supporto agli enti locali nella loro attività di erogazione di servizi assistenziali. Soddisfatta di questo “buon lavoro, che non finisce qui” si è detta Corrado, specie con riferimento alle “regole certe” a suo dire introdotte a proposito dei Consigli di amministrazione e dei bilanci. “Buon testo di legge” quello approvato anche secondo Chiara Colosimo di Fratelli d’Italia, sebbene “sbilanciato sulla proposta del Movimento 5 stelle”, ha detto.
Le perplessità restano sui “troppi poteri alla Giunta”, sul fatto che “forse il regolamento sarà troppo complicato” e sulla gestione del personale, ha precisato Colosimo. Per Rodolfo Lena del Partito democratico “le Ipab vengono valorizzate da questa normativa”: all’interno della nuova Asp, il personale continuerà infatti a svolgere le proprie mansioni di elezione . Soddisfatto si è detto Lena del rispetto delle tavole di fondazione a proposito di alcuni consigli di amministrazione (derogando alla regola generale dei 3 membri), degli stanziamenti previsti e delle garanzie per i lavoratori e sui servizi erogati.
Per Antonello Aurigemma, particolare attenzione va posta sul patrimonio immobiliare delle Ipab derivante da lasciti testamentari; nell’annunciare il voto di astensione, il capogruppo di Forza Italia ha spiegato che “non convince il fatto che tutto sia demandato alla Giunta”.