Reatino ruba rame nell'area dismessa Ritel e si fa un selfie con la refurtiva

Nella mattinata di domenica 19 novembre, nella dismessa area della Ritel, ex Alcatel, in via dell’Elettronica un 30enne reatino, una volta forzato l’ingresso dei locali industriali, è penetrato all’interno ed approfittando della giornata festiva e dell’isolamento pressochè totale del sito, con la complicità di un giovanissimo parente, indossando abiti da lavoro, si è dedicato ad una minuziosa asportazione dei cavi in rame costituenti l’impianto elettrico della fabbrica.
Tale refurtiva è stata accuratamente stipata per un successivo recupero da ultimare verosimilmente nella stessa serata. Tali mosse, però, non sono passate inosservate ad una pattuglia dei Carabinieri Compagnia di Cittaducale, la quale, transitando in via dell’Elettronica, ha notato la manomissione del cancello dell’ex Alcatel.
I Militari hanno deciso così di effettuare un accurato sopralluogo degli immobili sorprendendo, mentre era intento nella propria illecita attività, S.G.F. classe ’87, reatino, il quale armato di frullino e di svariati arnesi da lavoro, aveva già asportato circa 3 quintali di rame dall’impianto.
L’uomo, apparso fin da subito agli operanti come un “abitué” di tali illecite operazioni, aveva addirittura portato con sè una tuta da lavoro, indossata per l’occasione ed aveva immortalato le proprie gesta con alcuni selfie rinvenuti sul suo telefono cellulare.
Considerato lo stato dei luoghi, gravemente colpiti da pregresse manomissioni e danneggiamenti, palesemente eseguiti per l’estrazione del rame dai vari impianti, i Carabinieri hanno eseguito una perquisizione presso il domicilio dell’uomo rinvenendo, occultato in un garage, ulteriore materiale, che è stato catalogato e sequestrato.
A fine operazione, sono stati recuperati quasi 5 quintali di rame e materiale ferroso vario, provento di una serie di colpi posti in essere dal reatino nell’intera area del Nucleo Industriale.
L’uomo, nella serata, è stato tratto in arresto per il reato di furto aggravato in concorso e condotto presso la sua abitazione di Rieti in regime di arresti domiciliari, a disposizione del Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Rieti, dr.ssa Cristina Cambi, titolare del relativo procedimento penale.
Il giovane complice è stato deferito alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei minorenni di Roma per lo stesso reato.