Sabato alle ore 21 sul parquet del PalaSojourner andrà in scena una sfida dal sapore di storia, quella che vedrà sfidarsi Sebastiani Rieti e VL Basket Pesaro. Una sfida che trasuda tradizione cestistica e che riporta alla mente sfide leggendarie giocate durante gli anni 80, periodo d’oro delle due compagini che proprio in quel periodo conquistarono due coppe europee, la mitica Coppa Korac conquistata dalla Sebastiani nel 1980 e la Coppa delle Coppe vinta dai marchigiani nell’83 (che alzarono al cielo anche due scudetti e due Coppe Italia).
Un ricordo lieto per la Sebastiani è sicuramente quello della vittoria per 73-75 in casa dei biancorossi nell’aprile del 2007 che decretò il ritorno di Rieti in Serie A dopo tanto tempo di assenza. Nomi leggendari rappresentano le due società: Willie Sojourner, Dragan Kićanović, Cliff Meely, Walter Magnifico, Roberto Brunamonti, Mike Sylvester e tanti altri. Ma un nome su tutti accomuna queste due grandi realtà, quello di Domenico Zampolini, diventato grande con la Sebastiani e affermatosi con la VL. Abbiamo chiesto a Domenico di raccontarci cosa rappresenta per lui questa partita e quali ricordi gli suscitano queste due squadre legate a doppio filo con il suo nome.
“Sabato a Rieti si svolgerà il mio derby del cuore che vinca il migliore anche se…
Il mio legame con Rieti è davvero profondo e significativo. Questa città non è solo un luogo per me, ma una parte fondamentale della mia identità e della mia crescita sportiva. Rieti mi ha educato e guidato nella mia carriera, fungendo da “mamma” nel mio percorso, e per questo le sarò sempre grato.
Ma non posso dimenticare l’importanza delle persone che ho incontrato lungo questo cammino. Gli amici, i compagni di squadra, gli allenatori e le figure che hanno incrociato la mia vita qui hanno tutti contribuito a formare non solo l’atleta che sono, ma anche l’uomo che sono oggi. Le esperienze condivise, le sfide affrontate insieme e i momenti di gioia e di sconforto hanno tessuto una rete di amicizie che trascende il tempo e la distanza.
Rieti non è solo un palcoscenico per le mie imprese sportive, ma anche il luogo dove si sono create relazioni preziose, dove ho trovato il sostegno e la motivazione che mi hanno spinto a dare sempre il massimo. Questi legami rappresentano una parte essenziale della mia storia personale, e la loro presenza continua a illuminare il mio cammino. Per tutto ciò che Rieti e le sue persone rappresentano nella mia vita, porterò sempre nel cuore la gratitudine e l’affetto per questa città che è diventata una famiglia per me. Dall’altro lato, Pesaro mi ha accolto con ardore e tanto amore. Lì ho trovato l’opportunità di mettere in pratica tutto ciò che ho appreso, alimentando la mia ambizione di raggiungere grandi obiettivi e di avere dei compagni di squadra eccezionali con i quali ho condiviso la maggior parte del mio percorso cestistico, dei grandi amici . Due realtà affascinanti come le esperienze vissute”.