Rapporto Antigone: il carcere di Vazia

Ė dal 2009 che la Casa circondariale di Rieti è lì, in via Maestri del Lavoro, in un ipotetico confine tra l’area ospedaliera del de Lellis, il Nucleo Industriale e Vazia.

Anche per quest’anno l’Associazione Antigone, uno degli osservatori più attendibili sulle problematiche del mondo carcerario del nostro Paese, ha redatto il rapporto annuale sulle carceri italiane tra le quali, appunto, la casa circondariale reatina.

Il rapporto fa innanzitutto sapere che, essendo di recente costruzione, la struttura è in buone condizioni ma non sono valorizzate, “per mancanza di fondi”, le attività lavorative e ricreative in essa presenti.

Ma anche dal rapporto di Antigone emergono le annose difficoltà di collegamento del nostro territorio. Si legge, infatti, testualmente: “La logistica dell’istituto e i difficili collegamenti con altre città non facilitano gli spostamenti per chi, fuori da Rieti, voglia svolgere attività in Istituto. Tranne le attività scolastiche, sono pressoché assenti altre collaborazioni con enti e associazioni del territorio”.

Antigone riporta poi i dati forniti dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria relativi alla presenza dei detenuti nella struttura reatina dai quali emerge che, almeno nell’ultimo anno, la popolazione carceraria (In termini numerici e così come accade in tutti i carceri italiani) è ben superiore ai 295 posti previsti con una punta di 391 allo scorso 31 marzo e con i 387 detenuti (di cui 208 stranieri) al 30 aprile 2019. Il tutto – evidenzia altresì il rapporto dell’associazione – corrisponde ad un tasso di affollamento del +123,7%.

Per una Casa Circondariale della capienza come quella reatina sarebbero previsti 179 agenti di Polizia Penitenziaria mentre – secondo Antigone – ne sono effettivamente presenti 122 per una media percentuale di 3 detenuti per ogni agente contro i 4,3 della media nazionale.