Il Direttore Sanitario della Asl di Rieti Paolo Anibaldi è intervenuto presso l’Auditorium Varrone al Convegno “Salute: diritti, sostenibilità e innovazione”: Iniziativa organizzata dalla Sabina Universitas e patrocinata dalla Asl di Rieti e dalla Regione Lazio. L’intervento del dottor Anibaldi si è incentrato sul tema della salute, della innovazione e dei costi.
“Produrre salute – ha sottolineato Anibaldi – significa anche azionare delle leve che spostano verso l’alto il benessere della popolazione. In questo senso l’Azienda sta lavorando su più fronti: Sull’appropriatezza dei ricoveri; attraverso l’istituzione di un Gruppo di lavoro che si sta occupando dell’analisi dei cosiddetti DRG (sistema di remunerazione degli ospedali per l’attività di cura) per evitare che il ricorso alle cure ospedaliere si riveli inappropriato. Sull’innovazione tecnologica che, se da un lato è fonte di maggiore spesa, dall’altro determina l’incremento dell’occupazione. In questo senso stiamo procedendo verso l’acquisizione di nuove tecnologie attraverso “l’HTA”, strumento che consente valutazioni approfondite volte a ridefinire le possibili implicazioni dell’innovazione tecnologica sulla salute, non solo guardando ai costi ma anche ai ricavi in termini di qualità del prodotto salute.
Un altro fronte su cui l’Azienda sta lavorando, nell’ottica di ridurre la mobilità di pazienti verso altre strutture, è quello di incrementare la produttività, riorganizzando e modificando processi, percorsi, protocolli clinici e, non ultimo, investendo nella formazione, al fine di migliorare conoscenze e, quindi, competenze di tutto il personale sanitario ed amministrativo.
Fondamentale – ha proseguito Anibaldi – sarà gestire il cambiamento in maniera condivisa e partecipata. Una sfida significativa, proprio in riferimento all’organizzazione, sarà quella di costruire nuovi modelli attraverso gruppi multidisciplinari volti a favorire l’integrazione delle diverse professionalità e attraverso valutazioni multi-dimensionali. Saremo in grado di dare risposte concrete rispetto le esigenze di salute dei cittadini -ha concluso il Direttore Sanitario – solo se pronti all’innovazione non solo tecnologica ma, soprattutto, culturale”.