"L’Italia dei tesori venduti" si racconta al Liceo Artistico

Per due ore, senza un cedimento di attenzione, ha incantato una platea di giovani restati apposta a scuola per ascoltarlo martedì pomeriggio 6 febbraio. Fabio Isman, storica penna de “Il Messaggero”, scrittore molto noto e brillante nel divulgare L’Italia dell’arte venduta. Collezioni disperse, capolavori fuggiti (ed. Il Mulino), titolo del suo ultimo e avvincente libro, è stato invitato presso il Liceo Artistico Calcagnadoro e accolto da una folla di studenti, docenti, presidi e cittadini sensibili al patrimonio culturale. Presente anche la Direttrice del Museo Comunale Monica De Simone. L’aula conferenze era strapiena, con giovani curiosi e ben preparati che hanno incalzato l’autore con tante domande. In una giornata di porte aperte della scuola Isman, triestino d’origine, ha generosamente narrato la storia di capolavori indiscussi dell’archeologia e dell’arte italiana finiti all’estero: storie di preziose collezioni cedute in tante mani diverse nel passaggio di secoli e di diverse geografie, reperti venduti o svenduti, rubati dai tombaroli o sottratti come bottino di guerra. Una catena di perdite dai numeri esponenziali che arriva tristemente fino ai giorni nostri.
Il Dirigente Scolastico dell’Istituto Varrone Stefania Santarelli ha elogiato la centralità dello studente in una scuola informata e attenta alla tutela del patrimonio culturale, mentre la Consigliera alle Politiche Scolastiche e Università Prof.ssa Letizia Rosati ha evidenziato quanto sia importante impegnarsi nella cittadinanza attiva, nell’ informazione e nella difesa anche dei tesori nascosti della nostra città, citando il caso della prestigiosa chiesa di S. Antonio Abate sempre più in rovina. Il Calcagnadoro adottò in anni diversi questo monumento per aprire i riflettori sull’edificio religioso passato di proprietà della Regione. La Prof.ssa Rosati lo ha voluto di nuovo ricordare affinché Isman possa far conoscere all’Italia questo storia di ennesimo abbandono e contribuisca alla sua rinascenza.
Tra i capolavori di Raffaello e Caravaggio, tra i reperti archeologici di indiscussa bellezza trafugati e venduti soprattutto in America (dove solo un museo è statale), alcuni concetti sono risuonati con maggiore forza nel corso della conversazione con gli studenti. Difesa del patrimonio come cultura permanente anche presso le giovani generazioni, cultura della legalità e del rispetto delle leggi ad ogni latitudine, sete di conoscenza ed esercizio quotidiano nel porsi domande per arrivare con determinazione ad un obiettivo, comprendere che l’Italia è un Paese fonte di opere d’arte ma non può sottostare alla sola legge del denaro delle Market Nations, soprattutto oggi che la crisi economica è fenomeno globale.
Fabio Isman è rimasto molto colpito dal dono di uno studente Igli Ranxha che gli ha fatto dono di un poetico acquerello raffigurante il santuario di Greccio. Lo spogliarsi dei beni di esempio francescano non può più essere spogliare continuativamente una Nazione, come l’Italia, della sua insita bellezza.
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