Sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, in occasione della Giornata Internazionale della Donna dell’otto marzo, il Ministero dell’Istruzione e della Ricerca conferirà al Liceo Artistico “Calcagnadoro” di Rieti, indirizzo Arti Figurative, il primo premio al concorso nazionale “1944 – 2016 Verso la piena cittadinanza attiva. 70 anni dal voto delle donne”.
La celebrazione avverrà al Quirinale alla presenza del Presidente Mattarella. A guidare le studentesse e gli studenti del Liceo Artistico è stata la prof.ssa Beatrice Valletta che, intervistata, ha espresso grande soddisfazione per la sorprendete vittoria: “Lavoro da decenni in questo Istituto, l’unico in tutta la Provincia di Rieti che forma alla creatività, il sale di tutte le cose della vita, dall’esistenza individuale al lavoro così come è oggi concepito. Senza creatività non si può fare startup.”
L’opera grafica tridimensionale, giudicata vincitrice tra i tanti lavori proposti dalle scuole italiane, è concepita come una piccola scenografia da tavolo o una rivisitazione semplificata del pop up book. Tutto è sottoposto al rigore, anche l’uso del bianco e nero e del colore ha valenza simbolica per esaltare la complessità concettuale del tema: da un lato la fragile e contraddittoria condizione delle donne in Italia (i dati recenti sul femminicidio sono agghiaccianti: una vittima ogni due giorni, mentre aumentano le violenze nella famiglia), dall’altro la conquista progressiva dei diritti e della pari dignità delle donne che oggi partecipano alla vita pubblica con apporti indispensabili e risolutivi.
Il lavoro degli studenti si intitola “La Galleria del Tempo”. In essa le donne sono in marcia per l’autonomia e il voto; da un passato duro e oscuro in bianco e nero, progressivamente al colore e al sorriso dell’indipendenza di oggi conquistata anche a caro prezzo. L’opera è concepita come un tunnel: sulla base inclinata poggiano delle quinte raffiguranti figure femminili, le suffragette prima, le femministe poi. La sequenza d’immagini si chiude con il numero 70, come gli anni trascorsi dal voto alle donne, nel quale lo zero si trasforma in volto e braccio femminile che inserisce la scheda del voto nell’urna. Sul pannello di fondo ci sono immagini prese da fotogrammi del film di Vertov “L’uomo con la macchina da presa”: una donna dormiente ci invita a seguirla in questo viaggio temporale del risveglio.
Il cinema, il teatro e le arti restano in fondo il terreno più efficace per sensibilizzare e informare giovani e adulti su questo tema che non può limitarsi alla festa dell’otto marzo, ma deve esprimersi nei piccoli gesti quotidiani, nelle grandi decisioni in Parlamento, e in ogni luogo della governance.
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