"CUORE RIETI CENTRO D'ITALIA" MOMENTO DI CRESCITA PER LA CARDIOLOGIA REATINA

Di Orio rettore università L'Aquila

“Per la cardiologia reatina si è trattato di un momento di crescita, di confronto aperto e costruttivo sui grandi temi che ruotano intorno alla specialistica. Cuore Rieti centro d’Italia, primo congresso nazionale di cardiologia, patrocinato dall’Associazione italiana aritmologie e cardiostimolazione, dalla Società italiana di Cardiologia invasiva e dalla Federazione italiana cardiologia, è riuscito a coniugare metodologie diverse, su più campi e margini d’azione.  E, cosa non del tutto secondaria, a portare a Rieti alcuni dei nomi illustri della cardiochirurgia internazionale”.

Questo è quanto dichiara Serafino Orazi direttore della UOC di cardiologia e responsabile del servizio di emodinamica del de Lellis, a margine della seconda ed ultima giornata dell’evento scientifico.

“Un evento che speriamo possa ripetersi anche il prossimo anno –continua Orazi che del congresso è presidente. Archiviata questa prima edizione, da domani si torna al lavoro, ma con una marcia in più. Mi riferisco all’impegno che siamo riusciti ad ottenere dal direttore generale della Asl Rodolfo Gianani sul potenziamento dell’emodinamica. Credo fortemente nella realizzazione di questo progetto –continua il primario- che davvero potrebbe aprire una nuova stagione per la specialistica reatina, con un’inversione di tendenza netta nell’attività interventistica, anche per ciò che concerne la mobilità passiva. 

Durante l’intervento del rettore dell’Università degli studi dell’Aquila Ferdinando Di Orio si è parlato della correlazione tra scienza, salute e società  all’alba del terzo millennio. Ebbene, posso affermare che la cardiologia, se ben organizzata, conferisce sicurezza sociale ai cittadini colpiti da una patologia cardiocircolatoria. Ciò, perché, a differenza di altre patologie, per il cardiopatico, il ricovero e la terapia devono essere immediati.  Credo sia necessario partire da questa considerazione per capire l’importanza della specialistica oggi, anche all’interno di un contesto sanitario come quello reatino”. 

(Foto fornita da foto-video PM)