"A MENTE FREDDA" DI FRANCO MONTORRO

Franco Montorro

Dopo la batosta – chiamiamo le cose con il loro nome – con Martina Franca il giorno di riposo si è trasformato fin da subito in un periodo di riflessione. Iniziato appena dopo la fine della gara con i pugliesi: "Nessuna volontà di tornare a parlare degli arbitri», è stato il commento di coach Avenia: «perché il loro operato è stato sotto gli occhi di tutti".

Il   ‘mea culpa’ più profondo lo ha recitato capitan Busca: "Quando le cose vanno così male, il playmaker ha sempre una buona parte di responsabilità», ha ammesso Leo «E io non mi sottraggo alle mie. Abbiamo giocato in maniera troppo individuale, dopo esserci fatti prendere dalla frenesia di rimontare andando all’assalto".

Luca Sottana cerca un po’ di azzurro fra le nubi: "Almeno adesso tutti avranno capito che cos’è questo campionato, quanto sia duro, come non ci siano avversarie facili e partite scontate. Meglio rendersene conto in questa maniera, perché non ci passerà di mente troppo in fretta, anzi: è una bella lezione da ricordare".

Nessuno nega l’abuso delle azioni personali e nemmeno cerca alibi nel pessimo arbitraggio, che pure, in tutta onestà, ha penalizzato più Rieti di Martina Franca non fosse altro perché ha aggiunto nervosismo a quello già esistente dopo le prime battute sfavorevoli: quel 7-0 che ha comunque incanalato la partita su un sentiero in salita per gli amarantoceleste.

E nessuno da troppo corpo alla tesi che si sia trattato di una partita stregata ed irripetibile, usando come prova quel clamoroso 1 su 17 ai liberi. E’ stata una prestazione pessima anche in difesa, dove la squadra ha subito il loro pick&roll e quelle 26 palle perse gridano vendetta, ma non rappresentano un’assoluzione per casualità.

La squadra si ritrova domani mattina per il classico lavoro in palestra e alle 18.00 al PalaSojourner: dove ci sarà da guardarsi negli occhi, più che da abbassarli per i residui di vergogna; mettersi una mano sul cuore e stringersi le scarpe.