Quanti messia, sono tutti da ascoltare?

Se è vero che il Messia un giorno dovrà tornare sulla terra allora sarà molto difficile riconoscerlo. In giro, che pretendono tale titolo, ce ne sono a profusione, non possono essere tutti attendibili dal momento che quasi sempre i loro messaggi entrano in contraddizione l’uno con l’altro.
Se vogliamo dare credito alle parole di Gesù, questo stato di cose è esattamente ciò che egli ha predetto in riferimento proprio all’epoca del suo ritorno: “Verranno falsi cristi e falsi messia”, aveva detto. Cecheremo di capire nella successiva conferenza se Gesù Cristo sia veramente il Messia atteso; intanto diamo un’occhiata a coloro che pretendono di annunciare o, addirittura di impersonare, tale eminente figura.
Tra i gruppi cristiani spiccano i Testimoni di Geova i quali, anche se stanno continuamente rivedendo alcune loro posizioni teologiche, hanno da sempre sostenuto che il Messia sia già ritornato, anche se in maniera invisibile. Secondo le profezie bibliche, invece, il ritorno del Messia cristiano, sarà un evento universale e visibile a tutti gli uomini.
Anche gli ebrei attendono il messia, che non è certamente quello che attendono i cristiani, né i musulmani, i quali predicano l’avvento del Mahdi. Pure annunciano un messia, anche se scafandrato, i seguaci dei “dischi volanti” nei movimenti “raeliano” e del “Circolo medianico della Pace”.
Mentre, senza bisogno di intermediari, annunciavano se stessi come messia inviati da Dio i defunti santoni Rajneesh e Sai baba, nonché il reverendo moonista Sun Myung Moon. Tutti in contraddizione tra di loro. Nell’ambito esoterico-occultista è stata Alice Bailey ad  annunciare il Maitreya, il Cristo cosmico, quale futuro conduttore dell’ONU. E via di seguito. Troppi messia.
Siamo destinati a rimanere senza o esiste una mappa infallibile per riconoscere l’unico, vero e autentico Messia? Vediamolo insieme domenica 22 novembre alle ore 17:30 presso la Chiesa Avventista di Rieti in piazzale Angelucci.
Ingresso libero, oratore Luigi Caratelli.