Il maestro Pupi Avanti a Rieti, nel pomeriggio mite del 15 dicembre 2021, per raccontare l’amore di Dante Alighieri per Beatrice. E lo ha fatto nella cornice de Le Tre Porte, con ironia, leggerezza, con aneddoti che hanno richiamato anche alla giovinezza del regista e scrittore bolognese, dalla sua avversione allo studio al peso di essere il primo potenziale Avati di famiglia a laurearsi, per poi riscoprire da adulto, il piacere dei libri e della cultura. Il piacere di studiare per poi condividere questa sapienza, senza lasciarla per sè, in modo arido e distaccato dal mondo, ma rendere tutti partecipi. Ad affiancarlo nella presentazione la scrittrice e blogger Giulia Ciarapica. Presente anche l’assessore alla Cultura del Comune di Rieti, Gianfranco Formichetti. Letture tratte dal libro di Pupi Avati a cura del Teatro Alchemico.
“L’alta fantasia” è un romanzo picaresco e avventuroso, dove Giovanni Boccaccio, studioso appassionato dell’opera dantesca, riceve un incarico singolare: andare nel convento ravennate dove nel 1321, esiliato e misconosciuto, Dante Alighieri esala l’ultimo respiro, e dove trent’anni dopo risiede la figlia di Dante, divenuta monaca con il nome di suor Beatrice, e consegnarle un risarcimento in denaro per l’esilio ingiustamente subito da suo padre.
Sarà un viaggio di riparazione e di scoperta, ma anche di fatica e pericoli, non ultima l’accoglienza non sempre entusiastica ricevuta dai conventi dove l’opera del Sommo è ancora vietata, in odore di eresia. E per Boccaccio sarà l’occasione di riandare ai momenti più importanti della vita dell’Alighieri, le sensibilità di bambino e l’incontro con Beatrice, la politica e i tradimenti, l’amarezza della cacciata da Firenze, il tormento e l’estasi della scrittura. Trovando conferma, lui, scrittore, di quanto il dolore promuova l’essere umano a una più alta conoscenza. Pupi Avati ci consegna con il suo nuovo romanzo l’opera di tre vite: l’incontro inaspettato attraverso i secoli tra un regista e scrittore e due maestri della cultura italiana. Un racconto di avventure, uno sguardo partecipe e nuovo su Dante, la ricostruzione di un Medioevo vero, sporco, luminoso e umano: una prova d’artista intessuta di passione e di poesia.