In questi giorni è stato pubblicato, in edizione speciale come “stampa iniziale e nuova uscita”, nella collana “Ars Musica” della Florian Noetzel di Wilhelmshaven, città della Bassa Sassonia, il madrigale spirituale “Qual prodigio, o Maria” del musicista reatino Giuseppe Ottavio Pitoni, scritto il 17 agosto 1681.
A trascrivere la composizione, il cui manoscritto si trova nell’archivio musicale della Biblioteca di Stato di Berlino, è stato il musicologo tedesco, Siegried Gmeinwieser, cittadino onorario di Rieti, con la collaborazione del compositore e discografico tedesco Hans Faltermeier, molto noto per la composizione di colonne musical di numerosi film. La notizia, con allegato il testo della pubblicazione, è stata inviata direttamente dal musicologo Siegried Gmeinwieser al Sindaco di Rieti, Antonio Cicchetti, a dimostrazione della particolare soddisfazione e dell’orgoglio del musicologo tedesco di sentirsi cittadino onorario del capoluogo sabino, città che nel 1657 diede i natali al musicista considerato nel mondo musicale internazionale “massima espressione del barocco polifonico romano”.
Sull’importanza del madrigale “Qual prodigio, Maria”, il sindaco Antonio Cicchetti ha ricevuto anche una nota che il maestro Arturo Sacchetti, organista di livello internazionale, ha inviato all’amico giornalista reatino Tito Alessio Romano Cheli che dal 1970 si interessa di Giuseppe Ottavio Pitoni.
Questa la nota del maestro Arturo Sacchetti.
“Desta sorpresa e meraviglia il constatare che il Maestro dei Maestri Giuseppe Ottavio Pitoni abbia, con somma e splendida creatività, desiderato offrire alla realtà contemporanea un capolavoro quale il madrigale Qual prodigio a 5 voci (Cantus, Quintus, Altus, Tenor, Bassus).. Ci si trova innanzi ad una imprevedibile concezione compositiva, considerando, in particolar modo, lo stile alla moda, quella musica sacra che dettava il verbo del sapere religioso in musica; ciò in riferimento alla musica profana polifonico-vocale, che si ‘convertiva’ al mistico Ad maiorem Dei gloriam, non timoroso di ‘peccare’ anche con l’impiego di testi letterari in volgare, di certo ritenuti licenziosi a fronte del nobile gergo latino, espressione della Sacra Scrittura.
In questa primizia, rarissima musicalmente, brilla la genialità dell’autore, raffinatissimo nel ‘cantare’ linee contrappuntistiche poetiche, prezioso nel percorrere sentieri armonici inusitati, originalissimo nell’inventare un genere profaneggiante, ed enorme precursore di un mondo, che era in nuce nell’imprevedibile suo futuro prossimo. Questa riflessione ove si colloca nel contesto della realtà musicale del nostro tempo? Purtroppo in una dimensione infelice: la polifonia vocale, antica e moderna, è scomparsa, la lezione storicamente illuminata del reatino è pane raro per rarissimi ‘topi’ di biblioteca, la storia del nostro tempo, ammalata di disturbari parti musicali, ‘ignora’. Par di rammentare quell’espressione famosa coniata da Gustav Mahler, nonché da altri, e riferentesi a Lorenzo Perosi, profeta palestriniano otto-novecentesco, Il mio mondo verrà, speranzosa nostalgia di un rinsavimento musicale, che, purtroppo non avremo il desiderio di avverarsi”.
“Rieti è terra di cultura, apprezzata e seguita anche fuori dai confini nazionali – commenta il Sindaco di Rieti, Antonio Cicchetti – Ringrazio il cittadino onorario di Rieti Gmeinwieser per l’attenzione che continua a dedicare alla cultura musicale e ai grandi personaggi reatini che ne sono stati protagonisti, tra i quali, appunto, Giuseppe Ottavio Pitoni. L’Amministrazione comunale continuerà a seguire con interesse gli studi e gli approfondimenti sulla cultura musicale espressione del nostro territorio”.