E’ uscito oggi 27 ottobre nelle librerie il volume “Storia del partito fascista repubblicano” scritto dal reatino Roberto D’Angeli, classe 1978, e pubblicato da Castelvecchi editore. Il libro è la prima storia completa del partito rifondato da Mussolini dopo la caduta del regime del 25 luglio 1943 e la liberazione del duce, ad opera dei tedeschi, dalla prigione sul Gran Sasso il successivo 12 settembre.
Filo conduttore è il rapporto fiduciario tra il duce è il Pfr, caratterizzato da parte del dittatore da atteggiamenti contraddittori legati alle alterne fortune della Repubblica sociale italiana, che lo porteranno a vedere nel partito, per la sua lealtà e inflessibilità, lo strumento più adatto ad affrontare le fasi gravi e incerte e quello più riottoso e scomodo nei momenti di distensione e compromesso. Ampio spazio è dedicato all’indagine su come e in quali settori si espresse l’antisemitismo del fascismo risorto e in che modo la struttura politica ufficiale fu di impulso, supporto e, talvolta, in sovrapposizione a quella amministrativa nella persecuzione degli ebrei.
Roberto D’Angeli è un ricercatore storico. Ha collaborato con la Fondazione Museo della Shoah di Roma realizzando quattro mostre presso il complesso del Vittoriano e partecipando come guida storico-scientifica ad oltre venti viaggi della memoria. Nel 2013 ha pubblicato un saggio sul campo di internamento di Farfa Sabina, edito dall’Archivio di Stato di Rieti.
Ad impreziosire il volume sul Pfr, la prefazione di Giuseppe Parlato, professore ordinario di Storia Contemporanea presso l’Università Internazionale di Roma, Presidente della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice e tra i massimi esperti in Italia di storia del fascismo. Parlato analizza le differenze tra il partito durante il regime e quello rinato dopo l’armistizio dell’8 settembre, primo organismo fascista a risorgere ancor prima dell’avvento della Repubblica sociale, e ne sottolinea l’autonomia dal duce e le vittorie conseguite a discapito della supremazia dello Stato.