Kushirikishana – una parola per noi quasi impronunciabile che nella lingua swahili significa ‘cooperazione tra i popoli’.
Ai più suonerà come nuova, ma per il Prof. Gentilini (chirurgo oncologo italiano che vide la sua gioventù e prima formazione in Africa) e il suo staff esprime la visione di un concreto messaggio di solidarietà e fratellanza, fuori dagli schemi.
Sulla base di questa parola è nato il Progetto FMH (Floating Mobile Hospital), una struttura mobile galleggiante che permetta all’ospedale di viaggiare cosi da andare incontro al paziente.
Un’imbarcazione in grado di spostarsi da una sponda all’altra del Lago Vittoria, il più grande del Continente Nero, per portare assistenza sanitaria.
Gentilini, Presidente dell’Associazione MED e MED (Medicina e Mediterraneo), che da anni compie missioni umanitarie e medico-chirurgiche in Africa, ha raccontato che “In quelle circostanze ho potuto toccare con mano le reali condizioni di tante strutture sanitarie, dove medici e personale prestano la loro opera supportati da aiuti insufficienti da parte dei propri governi”. Inoltre, nei i periodi trascorsi nella regione dei Grandi Laghi ha osservato come “Durante la stagione delle piogge, le vie di comunicazione terrestri diventano spesso impraticabili, causando l’isolamento di molti villaggi che restano chiusi tra il lago stesso e le paludi dell’entroterra”.
Da qui è scoccata la scintilla e l’idea di FMH, che prevede la costruzione di una imbarcazione attrezzata come un piccolo ospedale, dotata di una sala per la prima accoglienza, sala operatoria, sala assistenza al parto e al neonato, spazi per la diagnostica per le immagini,analisi di laboratorio e un centro per le patologie infettive. Il tutto a mezzo del supporto della telemedicina.
E’ prevista anche una sala meeting, da utilizzare per svolgere incontri di formazione e realizzare il consulto a distanza. Altra caratteristica di FMH è l’aver puntato sull’energia ‘verde’. Gentilini spiega che “Grazie all’installazione di pannelli solari e di un sistema per il mini-eolico, verrà coperta gran parte della richiesta energetica della struttura sanitaria”.
Sull’imbarcazione inizialmente opererebbero medici e studenti italiani ma, per nel futuro, è previsto un avvicendamento che porti soprattutto all’impiego di personale medico locale. Il tipo di natante individuato per la messa in opera del progetto è il catamarano: “Una scelta dettata dalla necessità di minimizzare le oscillazioni dovute al rollio durante i periodi di sosta, nel corso dei quali viene svolta l’attività ospedaliera. Inoltre – aggiunge – le caratteristiche della chiglia permettono di raggiungere fondali molto bassi”.
Un progetto ambizioso, per la quale Gentilini ritiene “che è necessario un investimento di almeno cinque milioni di euro”. “Sono ottimista sulla possibilità che il progetto diventi realtà: qui in Italia posso contare su l’aiuto volontario di molte persone che si sono appassionate al progetto e in Africa, soprattutto in Tanzania, ho stretto rapporti con tante autorità locali che sperano e credono in FMH, sia politiche sia religiose. Tra loro anche il Cardinale Policarp Pengo, Presidente del Secam (Simposio delle Conferenze Episcopali d’Africa e Madagascar). Sono convinto che, tutti insieme, ce la faremo”.
La presentazione del progetto, aperta al pubblico, avverrà Sabato 12 alle ore 17,30 presso la Sala Convegni della Provincia di Rieti a Palazzo Dosi.