PRIMARIE PDL, CARMINE RINALDI: TRANNE IL SENATORE CICOLANI HANNO TUTTI PERDUTO

Carmine Rinaldi

Come già detto, ho deciso di candidarmi alle primarie del PDL per concorrere alla carica di Sindaco perché ritengo di possedere le caratteristiche necessarie per poter aspirare ad un compito così importante.

Seppure il metodo delle primarie non è certamente quello più corretto per l’individuazione del migliore candidato Sindaco, soltanto esse mi hanno dato la possibilità di competere attraverso un confronto la cui partecipazione era sicuramente aperta a tutti e la cui lettura del risultato finale necessita però di giudizi ponderati ed approfonditi. E come tutte le esperienze anche questa deve essere analizzata per esprimere alcune considerazioni e trarne alcuni insegnamenti.

Prima di tutto voglio ringraziare le 999 (novecentonovantanove) persone (circa il 20% dei votanti) che mi hanno voluto esprimere la loro libera fiducia e la loro stima ed in particolare quel gruppo di amici che in queste sole due settimane di tempo a disposizione si sono prodigati con tanto entusiasmo, sognando un qualcosa che forse era impossibile realizzare, ignorando i non sempre limpidi meccanismi di una competizione elettorale.

Li ringrazio per avermi scelto seppur dopo aver ascoltato da me, non promesse illusorie, ma parole che parlano di sacrificio, impegno e risoluzione della crisi locale e globale tramite interventi concreti e realizzabili. Vorrei anche solleticare la pigrizia di coloro che praticano quotidianamente la richiesta di novità, constatando altresì la loro staticità anche di fronte a sporadiche occasioni di partecipazione a fondamentali scelte per il futuro di tutti noi.

Venendo ad una pacata analisi del voto credo sia abbastanza evidente che queste elezioni hanno sancito, per ora, un unico vincitore: il Senatore Angelo Maria Cicolani che può vantare di aver ottenuto una partecipazione al voto molto elevata. Tutti gli altri hanno perduto.

Non hanno sicuramente vinto i nostri Consiglieri Regionali, che hanno deciso di dare il loro appoggio al candidato ritenuto da loro più “strutturato” da contrapporre all’Avv. Perelli, forse anche perché solo parzialmente convinti. Non ha sicuramente vinto lo stesso candidato, che nonostante l’apporto anche di una parte importante della Giunta Regionale, non è riuscito a superare un consenso superiore al 30% (1486 voti).

Hanno perso coloro che hanno “diviso” invece di “costruire”.
Ha perso lo stesso vincitore Perelli, che pur avendo ottenuto 2473 preferenze pari al 49,47% usufruendo del contributo importante di ex Parlamentari, Giunta Comunale, quasi la totalità dei consiglieri comunali ed apparati sovracomunali, resta difficile individuare quale sia il suo vero consenso personale.

Non vi è alcun dubbio al contrario che il mio risultato sia scaturito solamente da espressioni di stima e fiducia nei miei confronti, da parte di tante persone frequentate e conosciute personalmente e molte altre che hanno voluto semplicemente esprimere una volontà di speranza e di cambiamento. Se il tempo a disposizione fosse stato maggiore, il già notevole risultato ottenuto sarebbe sicuramente migliorato.

E’ evidente però che anch’io ho perso.
Avevo deciso di partecipare alla competizione per vincere, non per fare bella figura. Ciò non è avvenuto forse soprattutto perché quei particolari percorsi, alcune volte un po’ spericolati della politica e molto ben praticati da alcuni, non mi sono caratterialmente congeniali. Ma la sintesi della competizione si legge nella correttezza riscontrata tra i candidati, che fanno a mio avviso sperare che tre persone come noi, anche se differenti per scelte fatte ed obiettivi futuri, possano aver dato il buon esempio alla Città di Rieti per il Rilancio della buona politica democratica, del confronto e del nuovo percorso da seguire, anche come esempio per le generazioni future che si apprestano ad impegnarsi per il territorio.

E sinceramente augurando all’Avv. Antonio Perelli un proficuo lavoro per giungere all’appuntamento del 6 maggio con la migliore compagine possibile, mi ritiro nel mio abituale pensatoio, che è il mio lavoro, in attesa di poter nuovamente contribuire alla crescita della mia e vostra Rieti.