Presentazione del libro: Noi, gli uomini di Falcone

Organizzato presso la Camera di Commercio di Rieti, dalla Riserva dei Laghi Lungo e Ripasottile, dall’Associazione Ancislink e patrocinato dalla Camera di Commercio di Rieti, venerdì 17 aprile alle ore 17,30, ci sarà la presentazione del libro “Noi, gli uomini di Falcone”. L’incontro, moderato da Giancarlo Cantonetti, vedrà la partecipazione dell’autore Angiolo Pellegrini.
Nota:
Palermo, gennaio 1981. Angiolo Pellegrini assume il comando della sezione Anticrimine dell’Arma dei carabinieri. E’ un ruolo scomodo e un periodo molto difficile. In quest’intervista il generale Pellegrini racconta la nascita del libro Noi, gli uomini di Falcone.
Perché ha deciso di scrivere questo libro?
“Ho voluto scrivere questo libro per ricordare le vittime della mafia, le tante persone che si sono sacrificate per lo Stato e le istituzioni, eppure sono state rapidamente dimenticate. L’ho scritto soprattutto pensando ai ragazzi, che conoscono così poco della storia recente d’Italia. Poi, via via che raccoglievo il materiale e ripercorrevo gli eventi, ho avuto la sensazione che dietro quello che è successo – e ancora di più, quello che non è potuto succedere – ci potesse essere una mente sottile. Non mi riferisco ai corleonesi, ma a qualcuno di più sfuggente, che ha fatto naufragare le attività avviate da Giovanni Falcone. Questo qualcuno, prima, ha eliminato o allontanato tutti i suoi collaboratori più fidati, sostituendoli con persone che non sempre erano all’altezza. E poi ci fu l’evidente tentativo di delegittimazione dello stesso Falcone: il fallito attentato all’Addaura, gli anonimi del corvo, la mancata elezione a capo dell’ufficio istruzione, per cui il pool fu gradualmente smantellato. Venne poi ricostituito, sì, ma ormai il danno era stato fatto. Non può essere tutto attribuito al caso!”