Negli anni ’60 del XIX secolo sulle colline della Sabina tra Scandriglia, Ponticelli e Montorio Romano prese le mosse uno dei fenomeni più significativi e contraddittori dell’Italia postunitaria, quello di David Lazzaretti e dei suoi seguaci che assumerà una rilevanza molto vasta nella zona dell’Amiata dove Lnel 1878 venne ucciso dalla polizia dopo un lungo percorso di persecuzione attivato anche dai servizi segreti del tempo.
In Sabina e sull’Amiata contadini e artigiani per lo più analfabeti, guidati da un profeta visionario dell’Amiata, riuscirono ad immaginare e concretizzare una società diversa più giusta e uguale, nella quale vivere mettendo in comune i loro beni e dandosi una organizzazione sociale basata sulla parità tra uomini e donne. Della vicenda profetica di Lazzaretti si sono occupati i più autorevoli intellettuali del ‘900 da Gramsci fino a Hobsbawm, ma a Rieti, dove per altro Lazzaretti venne arrestato e rinchiuso nelle carceri di Santa Scolastica, è rimasta una pagina di storia a lungo incredibilmente ignota. Solo negli anni ’70 del Novecento Roberto Lorenzetti effettuò una prima indagine in proposito che venne riproposta in una pubblicazione ciclostilata e in uno spettacolo teatrale realizzato dal Teatro Laboratorio di Rieti, una realtà culturale frutto del percorso di decentramento culturale del Teatro di Roma di Luigi Squarzina.
Oggi a distanza di quasi mezzo secolo esce un libro molto più completo che Lorenzetti è riuscito a realizzare grazie al grande lavoro di catalogazione e digitalizzazione dei documenti riguardanti la Sabina che erano conservati dai seguaci di Lazzaretti in Toscana dove oggi è nato un importante centro-studi e un museo dedicato a David Lazzaretti.Il titolo del volume, edito dal Formichiere di Foligno è “L’infame setta dell’empia dottrina. L’avventura profetica di David Lazzaretti in Sabina”.Anche questa volta ci sarà un lavoro teatrale-musicale curato da Orizzonti Sabini dal titolo “David Lazzaretti. Il Cristo dell’Amiata e della Sabina” dove lavoreranno Giuseppe Alfano, Michele D’Alessando, Francesco Rinaldi e Enrico Scarinci, questi ultimi due artefici anche dello spettacolo del 1979-80.
Sia il libro che lo spettacolo verranno presentati in anteprima a Rieti Giovedì 10 ottobre alle ore 17:30 presso le Tre Porte in via della Verdura.Successivamente le presentazioni si svolgeranno nei luoghi simbolo del fenomeno lazzarettista e cioè Scandriglia presso il teatro comunale (19 ottobre) e quindi Arcidosso (Grosseto) presso il castello Aldobrandesco (26 ottobre), sede del museo “David Lazzaretti”, e quindi a Terni presso il Palazzo Mazzancolli sede dell’Archivio di Stato (31 ottobre). Diverse altre presentazioni e rappresentazioni sono in corso di programmazione in Sabina tra la fine del 2024 e il 2025.