Cala l’ottimismo tra le imprese reatine, a rivelarlo l’indagine congiunturale della Federlazio di Rieti presentata oggi dal presidente Carmine Rinaldi e dal direttore Antonio Zanetti.
”L’elemento più evidente – ha spiegato Rinaldi – è il continuo stop and go della nostra economia, anzi forse sarebbe più opportuno parlare di oscillazioni tra avanzamento e indietreggiamento.
Sono infatti talmente modesti gli impulsi che essa riceve di volta in volta, che si può passare da un segno ‘+’ a un segno ‘-‘, da un accenno di ripresa alla sua negazione e viceversa nel breve volgere di un semestre. Avevamo infatti appena rilevato, nell’indagine scorsa, quelli che sembravano i sintomi di un incipiente recupero, di una possibile, imminente inversione di tendenza, che eccoci qui oggi a constatare nuovamente un arresto in quella progressione”.
Se sul mercato interno l’andamento degli ordinativi segna un lieve relativo miglioramento a livello regionale, rispetto al semestre passato, in provincia di Rieti le imprese che hanno dichiarato un aumento degli ordinativi è passato tra il primo ed il secondo semestre 2010 dal 27% al 17,9%, mentre è salita dal 45,9 al 53,8% la quota di imprese che hanno segnalato una stazionarietà degli ordinativi interni.
In calo anche fatturato e livelli della produzione. Va un pò meglio sul fronte degli ordinativi Ue ed extra Ue con una riduzione sensibile, di 10,7 punti percentuali nel primo caso e di 4,7 nel secondo, delle imprese che hanno registrato una riduzione degli ordini. Passa dal 39,5 al 30,8% invece la percentuale di aziende che hanno effettuato investimenti. Tra le problematiche in crescita riscontrate dalle imprese nel secondo semestre, quelle dei ritardi nei pagamenti da parte della pubblica amministrazione e di clienti privati, che sono state segnalate rispettivamente dal 25,9 e dal 29,3% degli intervistati.
”Sull’estero gli imprenditori interpellati nutrono sentimenti un pò più improntati all’ottimismo nelle previsioni a breve, – ha commentato Rinaldi – ma questo non può certo essere sufficiente a tranquillizzarci, dato che si tratta per l’appunto di aspettative, che dovranno attendere un riscontro nel prossimo semestre, e che peraltro sul mercato interno anche le previsioni degli imprenditori continuano ad essere negative’