PRECISAZIONI DEL DIRIGENTE PROVINCIALE PDL CLAUDIO VALENTINI

Claudio Valentini PDL Rieti

In merito alle dichiarazioni relative al Pdl, il dirigente provinciale del partito Claudio Valentini tiene a precisare quanto segue:

“Il Popolo della libertà è un partito radicato nel Paese e nel territorio reatino, ma soprattutto si trova, in questo delicato momento storico, a operare con l’obiettivo di rinvigorire il proprio assetto, attraverso l’impegno di chi ancora sente di farne parte.

È altresì una grande famiglia e come in ogni grande famiglia presenta al suo interno anime e pensieri diversi. Che questi pensieri e queste anime siano rivolte, anche loro, a migliorare la struttura del Pdl, le sue finalità e obiettivi, senz’altro è cosa ragguardevole e non può non giovare al partito.

Ben vengano, dunque, proposte anche dei singoli, che possano migliorare l’operato del Popolo della libertà. Un partito che vanta ancora un grande consenso popolare e che, nello specifico del territorio reatino, è stato legittimato a operare in diverse amministrazioni locali.

In questo senso, le iniziative di alcuni importanti esponenti nazionali come Andrea Augello e Gianni Alemanno stanno, in questi giorni, alimentando il dibattito interno, ma entrambi, in qualità di membri del Pdl, dovranno attenersi, successivamente, alle decisioni che verranno prese a livello nazionale da parte dell’organo preposto, quale l’ufficio di presidenza.

Infatti, essere iscritti a un partito non significa solo sposare un simbolo, significa sposare un’idea e una causa comune, anche accettare la dimensione collettiva a scapito di quella individuale. Quando emergono delle difficoltà nel saper coniugare le proprie proposte agli obiettivi generali, quando non ci si attiene alle decisioni del partito, l’unione viene meno. Basta ricordare quello che è accaduto a Rieti in occasione delle elezioni primarie, indette per statuto interno del Pdl, per scegliere il suo candidato a sindaco. Chi non ha riconosciuto l’esito di quella consultazione, ritenendo quel risultato una sconfitta personale e non un punto dal quale ripartire nell’interesse unico del partito, se n’è chiamato automaticamente fuori. Di conseguenza, non ha alcun titolo a intervenire nelle dinamiche politiche del Pdl reatino”.