PIETRANTONI CGIL: L'IMU, UNA TASSA INIQUA

Tonino Pietrantoni CGIL Rieti

Sul tema IMU e sulla decisione del comune di Rieti d’imporla al massimo delle aliquote interviene Tonino Pietrantoni della CGIL Rieti:

“Il tema per quanto ci riguarda, anche in merito alla discussione sull’aumento dell’IMU al massimo possibile, non è se bisogna risanare o no il bilancio del Comune di Rieti disastrato non per volontà divina o per destino cinico e baro ma evidentemente per politiche sbagliate portate avanti dal chi ha governato la città negli ultimi 18 anni. Certamente che bisogna risanare, farlo significa andare incontro agli interessi dei cittadini più deboli perché solo in tal modo potranno ricevere servizi pubblici essenziali per i propri bisogni”.

Stabilito ciò il tema però è un altro – continua Pietrantoni – e cioè dove e da chi si debbono prendere le risorse necessarie e se applicare o no  un criterio equo nel ripartire i sacrifici (parola che aboliremmo dal linguaggio e dall’agire).
La aliquota unica in percento o in per mille applicata sui redditi o sul valore del patrimonio immobiliare risulta estremamente iniqua per i redditi o i patrimoni bassi e premia invece quelli alti. La quantità sottratta alla disponibilità del cittadino non ha lo stesso valore ai fini del reddito minimo vitale e quindi chi meno ha paga di più, chi più ha non se ne accorge e continuerà a poter soddisfare i propri bisogni.

Ciò vale maggiormente se l’imposta colpisce un bene essenziale e prioritario come la prima casa di abitazione e se la stessa imposta non tiene conto della situazione soggettiva del contribuente: un conto una famiglia con due redditi medi e alti un conto una famiglia in condizioni particolari (cassa integrazione, precarietà, mutuo, handicap, pensione al mimino ecc. ecc.).
Per questo come Cgil abbiamo contestato l’introduzione dell’IMu sulla prima casa fatta dal Governo Monti e per questo contestiamo la decisione, ovunque essa avvenga, degli Enti Locali di aumento al massimo dell’aliquota base (4per mille) senza introdurre criteri di progressività e in assenza di agevolazioni per fasce particolari di cittadini.

“Ciò per noi a maggior ragione vale in una situazione di drammatica crisi che viene pagata solo da alcune fasce di cittadini mentre, – prosegue il sindacalista della CGIL – come ormai anche le statistiche certificano, il ricco diventa più ricco e l’evasione, nonostante l’eccellente lavoro degli uomini e delle donne della Guardia di Finanza e degli istituti preposti alla lotta e al recupero del fenomeno, aumenta con percentuali e quantità davvero enormi (miliardi di euro)”.
Proprio sul patrimonio, pur non disponendo di studi particolari, registriamo la presenza di grande fetta di evasione ed elusione in Italia e anche a Rieti. Dunque le risorse da prendere ci sono si tratta di andarle a prendere con un lavoro molto difficile certo ma essenziale e soprattutto di grande giustizia sociale. Fare ciò o non farlo, e quindi scegliere la strada più facile del colpire sempre i soliti noti, fa la distinzione tra una politica riformista e una politica ingiusta che spinge di più verso la crisi economica delle persone e delle famiglie.

“Comprendiamo la necessità – conclude Pietrantoni della CGIL Rieti – e l’urgenza e condividiamo l’obiettivo di mettere gli interessi collettivi in sicurezza rispetto al dissesto o al fallimento e dunque fermo restando quanto sopra chiediamo almeno di ridurre l’aumento e di introdurre criteri di esenzione e di agevolazioni per fasce particolari di cittadini. Ciò vale anche per particolari aziende che magari nonostante la crisi investono e assumono. Rimettere in moto l’economia non è solo questione che spetta al Governo centrale (o dovrebbe spettare) ma anche, per le proprie quantità, anche agli Enti Locali.
Ci auguriamo che il dibattito in Consiglio Comunale porti a queste minime modifiche se così non sarà resta fermo il nostro dissenso e il nostro giudizio negativo.