Tra il pregiudizio, il “no” per partito preso ed il bene della città non ho assolutamente dubbi nello scegliere nella direzione di questa ultima.
L’ho sempre fatto nella mia attività politica ed amministrativa e non faccio certamente eccezioni perché qualcuno potrebbe gridare allo scandalo quasi che la parola “opposizione” fosse sinonimo di vera e propria barricata. Anzi, credo proprio che la differenza tra una opposizione a prescindere ed una opposizione costruttiva e propositiva sia proprio questa.
Ed ecco perché ho ritenuto e continuo fermamente a ritenere che erano assolutamente da votare almeno i due bandi propedeutici ai programmi integrati relativi ad interventi di ristrutturazione urbanistica riguardanti le Ex Aree industriali e la zona di v. le Matteucci e zona Annonaria.
Interventi che se proposti dai privati e realizzati, dopo dovuto passaggio in consiglio comunale, saranno portatori di beneficio alla città a livello di riordino urbano, miglioramento delle infrastrutture, riqualificazione ambientale e volano per una ripresa occupazionale ed economica.
Occorreva, senza faziosità varie, una presa di coscienza di quanto si andava a deliberare ed una buona dose di coraggio politico, soprattutto da chi come me siede tra i banchi della opposizione. I programmi integrati votati dal sottoscritto prevedono un insieme coordinato di interventi pubblici e privati capaci di modificare lo sviluppo locale, e una volta concordati tra le parti, porteranno benefici ad un territorio sofferente che ha solo necessità di scelte determinate, che spesso mancano a certa sinistra.
Poi se aggiungiamo anche che qualcuno dei consiglieri “strepitanti” non ha neanche mai in pratica partecipato alle commissioni competenti, ritengo che il quadro sia davvero completo. Rieti ha bisogno di meno “strilloni” nel Palazzo e di una maggiore dose di buonsenso.