“Sospendere l’iter della vendita delle farmacie pubbliche sarebbe un atto di responsabilità, visti i tanti aspetti ancora poco chiari, emersi solo successivamente alla delibera del Consiglio comunale e dunque non a conoscenza dei Consiglieri comunali che si sono espressi nel mese di giugno 2020, dunque ben 8 mesi fa!
Anche per questo motivo l’opposizione, contraria sin da subito alla vendita delle farmacie, valutò di dubbia legittimità una delibera che è stata di mero indirizzo e che non è entrata nel merito del bando di gara e della strategia sottesa alla vendita del ramo d’azienda. Sarebbe un atto di responsabilità, soprattutto se pensiamo che l’iter rischia di essere viziato in modo da determinarne la sua compromissione.
L’area dove insiste la farmacia Asm2 è di proprietà dell’Azienda o del Comune di Rieti?
La titolarità della farmacia di Quattro Strade, dal momento che è stata aperta dopo la trasformazione dell’Azienda speciale in società per azioni (e dunque ente di diritto privato), è in capo all’Asm o al Comune? I revisori dei conti del Comune e quelli dell’Asm hanno chiarito che, con i proventi della vendita, sarà possibile liquidare il socio privato Azimut? Siamo sicuri che i lavoratori del settore sono tutelati dalla procedura di vendita in corso?
Dinanzi a questi interrogativi, posti trasversalmente da esponenti di diversa collocazione politica e finora rimasti inevasi, la scelta di sospendere l’iter sarebbe un atto di buon senso. La scelta della precedente Amministrazione non prevedeva alcuna vendita degli asset dell’Azienda e l’accordo con il socio Azimut era propedeutico alle scelte del Consiglio comunale. Ora, invece, si vendono le farmacie senza sapere neanche cosa si potrà fare dopo”.
Simone Petrangeli