Sembrano passati anni luce da quando il candidato Sindaco Petrangeli e la sua corte rossa al grido di “Diventiamo Sindaco” è riuscito ad abbindolare una parte dei reatini che con quell’area politica nulla hanno mai avuto a che fare, facendo credere che il libro delle favole scritto con il titolo “Programma amministrativo” fosse concretamente realizzabile e non il frutto di un preciso disegno di raggiramento dell’elettorato.
Se i cittadini avessero compreso che le scelte promesse in campagna elettorale, capaci di andare oltre “l’ordinaria amministrazione”, sarebbero state quelle di rinnegare un patrimonio genetico della sinistra storica santificando di fatto procedure di esternalizzazione forzata per tutte le eccellenze che sino ad oggi hanno contraddistinto il fare sociale della politica reatina (vedi asili nido e Manni in primis), dubitiamo fortemente che avrebbero lontanamente immaginato di sostenere quella che si è poi manifestata come una vera e propria lobby di potere.
Se per Petrangeli & co. “Rieti città solidale ed inclusiva” significa chiudere il Manni, storico e prestigioso luogo di aggregazione e di vita dove gli anziani della nostra città hanno deciso di trascorrere, come in una famiglia allargata, il loro tempo, noi diciamo che è assolutamente inadeguato a continuare a mortificare i reatini interpretando un ruolo che evidentemente non è il suo. Un Sindaco che potremo definire, eufemisticamente, imbarazzante, che sta distruggendo un patrimonio che non è della politica, ma è della città, delle famiglie che in un luogo come il Manni trovano una chiave di lettura a temi altrimenti irrisolvibili.
E lo fa nel peggiore dei modi dichiarando apertamente di aver chiesto alla Regione, in buona complicità con l’assessore al ramo, la trasformazione della storica casa di riposo di via Garibaldi in Residenza Sanitaria Assistita, snaturando quella realtà e trasformandola in qualcosa di assolutamente diverso che non sarà più in grado di dare una nuova casa ai nostri anziani per il resto della loro vita.
E per giustificare questo ennesimo provvedimento mostro, gioca ancora una volta con i numeri dando alla stampa un costo pro capite che non trova riferimento alcuno nella realtà: 3000 euro/mese per ogni utente a fronte di un costo reale di circa 1800 euro/mese.
Si parla sempre di costi senza mai accennare alle entrate, a quanto dal 2013 viene chiesto agli anziani ospiti del “Manni”.
Dai 1000 ai 1500 euro al mese. Con il trattenimento del 30% dell’indennità di accompagnamento dal gennaio dello scorso anno e, dal 2014, l’intera indennità di accompagnamento. Ulteriori 350 euro al mese per ognuno dei 54 degenti. Acconsentendo ad uno scempio di tal genere quando si sono votate le tariffe dei servizi a domanda individuale. Nell’indifferenza generale dei consiglieri di maggioranza presenti.
Noi ci chiediamo: se il Comune non investe i propri soldi di bilancio per l’istruzione e l’assistenza dei più piccoli o per la vicinanza ai propri nonni, come pensa di poter essere minimamente credibile agli occhi della città? Queste scelte stanno pesantemente minando gli equilibri sociali della famiglie reatine: è ora che la città tutta dica basta.
Lo dichiarano i consiglieri comunali Andrea Sebastiani, Sonia Cascioli e David Festuccia.