Peste Suina, Coldiretti Rieti incontra il Prefetto Gennaro Capo

FOTO: L'Unione Sarda

Coldiretti Rieti ha incontrato il prefetto Gennaro Capo per rappresentare quelle che sono le difficoltà delle aziende suinicole e zootecniche, le due filiere più colpite dalla peste suina africana.

Un’occasione per chiarire quella che è la situazione attuale e ribadire le istanze della federazione provinciale di Coldiretti per salvaguardare le imprese del territorio reatino. 

“Non possiamo permetterci di mettere a rischio le nostre aziende – spiega il presidente di Coldiretti Rieti, Alan Risolo – che rappresentano una vera eccellenza per il territorio. Dobbiamo pensare a strumenti di sostegno, che possano supportare le imprese in difficoltà. Non dimentichiamo che molte realtà, soprattutto quelle dell’area del cratere, erano già in affanno a seguito del terremoto. A fatica hanno tentato di risollevarsi e poi hanno dovuto fronteggiare la crisi economica determinata dalla pandemia. In questi mesi hanno dovuto fare anche i conti con il caro energia, l’aumento dei costi delle materie prime e ora anche con la peste suina, che rischia di dare il colpo di grazia alle aziende già sul lastrico”.

Coldiretti Rieti lancia l’SOS e chiede un’attenzione particolare alle aziende suinicole del territorio anche di tipo finanziario. “Bene ha fatto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti – spiega il direttore di Coldiretti Rieti, Giuseppe Casu – a chiedere al ministro delle politiche agricole e forestali, Stefano Patuanelli, indennizzi per gli allevatori e gli agricoltori. A Rieti sono presenti delle razze autoctone come il maiale nero reatino, che rappresenta un patrimonio di biodiversità ed è simbolo della nostra distintività che non possiamo perdere”.

Solo a Rieti sono presenti oltre 370 allevamenti e più di 5 mila capi. Il giro d’affari della filiera suinicola nel Lazio è di oltre un milione di euro. “Un danno incalcolabile – prosegue Risolo – se non verranno presi interventi immediati per fermare il contagio. E fondi andati perduti, come quelli stanziati e spesi per l’area del cratere ad Amatrice, necessari per incrementare la presenza di suini e potenziare la filiera. Capi che rischiano di essere abbattuti se non si procederà subito con azioni mirate”. 

Una situazione che si ripercuote anche sulla filiera zootecnica qualora dovesse essere attuato il blocco della movimentazione di fieno e paglia prodotto nella zona rossa. Una misura per ora facoltativa per la quale non sussiste alcun obbligo. “E’ necessario procedere con il depopolamento dei cinghiali a tutela delle aziende del territorio”, concludono il presidente e il direttore di Coldiretti Rieti, Alan Risolo e Giuseppe Casu.