Il Partito Democratico riconosce e rispetta il pluralismo delle opzioni culturali e delle posizioni politiche al suo interno come parte essenziale della sua vita democratica, e riconosce pari dignità a tutte le condizioni personali… … … … … … … (Art. 1 comma 6 dello Statuto del Partito Democratico)
Si richiama un principio di forte ispirazione democratica che ha permeato la nascita del “PD” in una fase di totale tracollo delle ideologie partitiche italiane, nella mera consapevolezza che non si trattasse solo di un forzato travaso dei vecchi costumi in un contenitore rinnovato solo nel nome e nella forma, ma nella convinta costituzione di una forza di idee e azioni che rispecchiassero una proposta politica seria, alternativa, con capacità elaborative sintesi dell’intesa e dell’interazione di quanti abbiano avuto il coraggio di sdoganare l’idea rinnovatrice di una nuova politica;
Si richiamano i principi di democraticità ogni qualvolta questi vengono disattesi e profanati con il rischio che si rianimino i vizi storici dell’iper – individualismo;
Si fa appello alla democrazia, quando essa diventa l’aggettivo comune del governo dei molti e non l’appellativo del miglior governo.
Ma ci si deve arrendere all’autorevolezza della presunzione, quando il coordinatore di un circolo territoriale del PD disattende principi e presupposizioni di estrazione democratica, decidendo individualmente chi deve e chi non deve far parte della vita politica locale, chi sta dentro e chi sta fuori, richiamando tesi etico morali di difficile comprensione sociale.
E’ quanto succede a Pescorocchiano, amena località del Cicolano, dove la vita politica del PD è casereccia, come gli antichi sapori che si gustano a casa propria, idee ed ideali vengono impastati dalle poco eloquenti opinioni di chi sventola “l’integrità morale” quale presupposto distintivo di una cultura di sinistra, fin quando non si paventa la necessità di barattare etica e morale con uno scranno di velluto scolorito, o magari con il “solito posticino” auspicato dai più per sbarcare il lunario… E già….. Siamo in tempo di crisi…. !
Ma si resta anestetizzati quando si apprende, nel corso di un’adunanza di un’assemblea comunale, che per decisione maggioritaria e democratica il circolo locale del PD, ha dato al Consiglio Comunale l’indicazione per la scelta di un assessore esterno di rimpiazzo ad un ex assessore del PD (già membro di rilievo del circolo medesimo, non solo socio fondatore n.d.r.) revocato dall’incarico per motivazioni ancora da chiarire nelle forme e nei modi previsti.
Non vi sarebbe ragione di gridare allo scandalo, se non fosse che la discussione per la decisione dell’assessorato esterno non è scaturita dall’espressione unanime di tutti i membri del circolo, non essendo stati volutamente convocati alla riunione , e ancor più, perché la scelta è ricaduta sulla figlia (Gatti Beatrice) dello stesso coordinatore (Gatti Antonio) del circolo!
Più volte si è cercato di richiamare l’attenzione dei vertici provinciali del PD su atteggiamenti e scelte che stavano minando lo spirito democratico del partito, riducendolo, in tempi già sospetti, ad una parata circense di yes men, funzionali al risultato elettorale delle scorse elezioni provinciali ma disinvoltamente fascinati da altre dottrine politiche non propriamente di sinistra; un richiamo disatteso anche quando si è espresso nelle tinte forti dell’astensionismo al voto, perché la filosofia della scelta del “meno peggio”, non appartiene a quanti vogliono ed auspicano di scegliere, per se e per la comunità a cui appartiene, sempre e comunque “ il meglio”.
E come argomentare il rifiuto della tessera di partito agli stessi membri “dissidenti” del circolo, tra cui, nota di rilievo, vi è anche un eletto al coordinamento provinciale, perché il codice etico del coordinatore del circolo sentenzia che, schierarsi a favore dell’ideologia vuol dire allontanarsi dalle idee… Dell’appartenenza…. Del doverci star dentro per forza su questo treno chiamato politica… Perché dall’interno si combattono le battaglie… Perché la sinistra le battaglie le ha fatte sempre al suo interno e non lì dove erano richieste!
Non vi sarebbe ragione di gridare allo scandalo, se non fosse che la discussione per la decisione dell’assessorato esterno non è scaturita dall’espressione unanime di tutti i membri del circolo, non essendo stati volutamente convocati alla riunione , e ancor più, perché la scelta è ricaduta sulla figlia (Gatti Beatrice) dello stesso coordinatore (Gatti Antonio) del circolo!
Più volte si è cercato di richiamare l’attenzione dei vertici provinciali del PD su atteggiamenti e scelte che stavano minando lo spirito democratico del partito, riducendolo, in tempi già sospetti, ad una parata circense di yes men, funzionali al risultato elettorale delle scorse elezioni provinciali ma disinvoltamente fascinati da altre dottrine politiche non propriamente di sinistra; un richiamo disatteso anche quando si è espresso nelle tinte forti dell’astensionismo al voto, perché la filosofia della scelta del “meno peggio”, non appartiene a quanti vogliono ed auspicano di scegliere, per se e per la comunità a cui appartiene, sempre e comunque “ il meglio”.
E come argomentare il rifiuto della tessera di partito agli stessi membri “dissidenti” del circolo, tra cui, nota di rilievo, vi è anche un eletto al coordinamento provinciale, perché il codice etico del coordinatore del circolo sentenzia che, schierarsi a favore dell’ideologia vuol dire allontanarsi dalle idee… Dell’appartenenza…. Del doverci star dentro per forza su questo treno chiamato politica… Perché dall’interno si combattono le battaglie… Perché la sinistra le battaglie le ha fatte sempre al suo interno e non lì dove erano richieste!
Si è propensi, dunque a pensare che, alla base della tanto millantata novità, radice del PD, ci sia una sorta di propaganda subdola della contraddizione, genesi di un partito che guarda al futuro cercando di sopravvivere al nuovo secolo con idee, programmi, argomenti ottocenteschi, che dovrebbero traghettarlo nelle turbolenze del congresso autunnale, e con un establishment impegnato a colpevolizzare dei propri insuccessi un estenuato elettorato, chiudendogli la porta della partecipazione, del confronto e della costruzione.
Il consigliere comunale di Pescorocchiano Angelo Palluzzi
“Socio Fondatore” membro del coordinamento comunale del Pd