Persone disperse in ambiente montano, la ricerca è coordinata e diretta dal CNSAS

Pubblichiamo una nota dell’Ufficio Stampa Nazionale del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, in merito all’articolo “LA RICERCA DI PERSONA DISPERSA È COMPETENZA ESCLUSIVA DEI VIGILI DEL FUOCO” (LEGGI).
La ricerca di persone disperse in ambiente montano è coordinata e diretta dal Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico. Vogliamo replicare con forza e chiarezza, fin dalla prima riga di questa nostra comunicazione, a un vostro articolo dell’11/06/2016, dove titolate “La ricerca di persona dispersa è competenza esclusiva dei Vigili del Fuoco”.
La vostra testata giornalistica ha in questo caso riportato un comunicato sindacale, a firma di Massimo Vespìa, Segretario Generale FNS CISL Lazio, dove verrebbe erroneamente riportata la competenza, tra l’altro “esclusiva” del CNVVF, negli interventi di ricerca di persone disperse in ambiente montano o impervio.
La verità è diversa, e sono le leggi dello Stato a chiarirlo. Il problema posto sul coordinamento dei soccorsi e delle ricerche di dispersi in ambiente montano o impervio è palesato nella Direttiva della Presidenza del Consiglio del Ministri del 9 novembre del 2012, pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 27 1-2-2013, che scrive con chiarezza, al capitolo 2, paragrafo 3, comma 2:
“La ricerca di persone disperse in ambiente montano, ipogeo o impervio (intendendosi per ambiente impervio quelle porzioni del territorio che, per ragioni geomorfologiche o ambientali non siano esplorabili in sicurezza senza adeguato equipaggiamento ed attrezzatura alpinistica e relativa preparazione), è specificamente disciplinata dalla legge 21 marzo 2001, n. 74, articolo 1, comma 2 e dalla legge 27 dicembre 2002, n. 289 articolo 80, che ne incardina le funzioni di coordinamento sul Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico, nel quadro delle competenze assegnate al Club Alpino Italiano dalla legge 26 gennaio 1963, n. 91.”
Ci dispiace, come Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, dover impiegare in Vostro e nostro tempo per rincorrere polemiche e false attribuzioni di competenze, maturate con logiche sindacali che non hanno niente a che vedere con i reali bisogni dei cittadini. La legge parla chiaro e non lascia spazio a interpretazioni: e sub lege devono operare Enti e Organizzazioni dello Stato, dai Corpi di Soccorso alle Prefetture.
Il Soccorso Alpino non replicherà a polemiche e prese di posizione di altre realtà interessanti ad uno scontro inutile. Ci riserviamo tuttavia la volontà di tutelare le nostre prerogative e la nostra immagine presso le sedi opportune – in questo caso giudiziarie – contro chi agisce per gettare discredito o chi accampa false attribuzioni.
Vogliamo chiarire anche che il Soccorso Alpino, il CNSAS, agisce non da ieri ma da decenni, soccorrendo e coordinando gli interventi di soccorso in montagna, con un’esemplare e riconosciuta competenza. Tra l’altro con un bilancio economico per lo Stato di grande trasparenza e razionalizzazione delle risorse.
I cittadini vogliono questo: competenza, esperienza, concretezza. Il CNSAS nell’ambito della montagna e dell’ambiente impervio è deputato dalle leggi dello Stato al coordinamento dei soccorsi. Lo fa con efficienza riconosciuta, con oltre 7 mila interventi all’anno, in tutte le regioni.
I tuttologi del soccorso o le lotte sindacali fra realtà dello Stato sono fuori moda e un retaggio arcaico della peggiore immagine della Nazione. Noi ce ne tiriamo fuori, lasciamo parlare i fatti.