Il consigliere comunale Sebastiani ha inviato la seguente nota, che pubblichiamo integralmente, al fine di chiarire i perchè del voto contrario espresso dai gruppi di minoranza sul rendiconto esercizio anno 2011 e sul riequilibrio finanziario, discussi nell’ultimo consiglio comunale di Rieti.
Ritengo doveroso spiegare, attraverso la stampa, ai nostri concittadini i motivi che mi hanno indotto ad esprimere il mio voto contrario, unitamente a quello di altri consiglieri della minoranza, sulla proposta di approvazione del rendiconto relativo all’esercizio finanziario 2011 e sul ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale introdotto dal decreto legge 174/2012 convertito nella legge 213/2012 (c.d. fondo antidissesto).
Il consuntivo è stato caratterizzato dall’eliminazione di residui attivi importanti, primo fra tutti, la posta di bilancio di 8 milioni di euro per i proventi degli oneri di urbanizzazione del piano di zona 167, che non spariranno affatto ma li ritroveremo magicamente nel preventivo 2013 e la posta relativa al taglio di 1 milione di euro per la cointeressenza del gas metano.
A tal proposito l’approvazione del nuovo schema di convenzione da sottoporre alla firma delle imprese e delle cooperative edilizie, prevede maggiori garanzie per il Comune di Rieti con il rilascio in favore dell’ente di polizze fideiussorie bancarie e assicurative incassabili a prima richiesta e un termine entro il quale le imprese, già assegnatarie di aree, debbono necessariamente procedere alla firma della convenzione pena la riacquisizione dei lotti e la conseguente assegnazione a chi ne ha più bisogno. Oltre ad una seria opera di controllo sui costi effettivi a carico degli acquirenti degli immobili costruiti in edilizia convenzionata che lievitano sempre rispetto al costo imposto al metro quadrato dalla legge, a causa di contratti che di chiaro hanno ben poco.
Nel mio intervento ho ribadito la convinzione che l’adesione al fondo c.d. antidissesto e l’eventuale ricorso al fondo rotativo non avrebbe causato altro se non un aggravio dell’imposizione fiscale nei confronti dei cittadini reatini, visto che appunto l’eventuale ricorso al fondo rotativo, momento successivo rispetto al primo, sarà sostenibile solo elevando al massimo consentito dalla legge aliquote (ad esempio l’IMU) e tariffe (Tarsu e Addizionale Comunale).
E questo credo non sia sostenibile per una città che sta vivendo, ormai da troppi anni, una situazione delicatissima e difficilissima per i gravi risvolti economici e sociali sotto il peso costante del decremento dell’occupazione.
Ho proposto come peraltro prevede anche la legge 174 una veloce e immediata ricognizione del patrimonio immobiliare e di tutti i contratti di locazione, attivi e passivi, in essere andando a rinegoziare quelli più vetusti e introitare importi maggiori secondo i valori attuali di mercato, risolvendo, al tempo stesso, quei contratti per i quali l’ente dovesse essere affittuario e non più necessari per i propri fini istituzionali.
A questo va aggiunto la necessaria costituzione, in seno agli uffici finanziari di una squadra antievasione distinguendo necessariamente tra chi non paga perchè non può e chi invece conta sull’inefficienza del sistema. Da tenere a mente che il nostro Comune ha una capacità di riscossione rispetto all’accertato pari al 50% e vanta crediti per Ici, Tarsu, contravvenzioni al codice della strada per 18 milioni di euro in attesa di essere riscossi. Solo nel 2011 mancano nelle casse 800 mila euro di Ici, 1 milione e 700 mila euro di Tarsu, 1 milione e 600 mila di addizionale comunale irpef. Dal 1 luglio prossimo scadrà, per tutti i comuni, il contratto con Equitalia e tutti gli enti dovranno provvedere al servizio di riscossione per proprio conto e, quindi, a maggior ragione, necessita un intervento urgente.