PER UN IMPRONTA TOPO D'APPARTAMENTO PERDE LA LIBERTA'

volante CarabinieriAll’alba di ieri, 05 novembre 2009, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Rieti, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere – emessa dal dott. Roberto Saulino dell’Ufficio GIP del Tribunale di Rieti – a carico di R.Francesco, romano di 59 anni, ritenuto responsabile del furto perpetrato il 17 febbraio scorso in un appartamento di via Marco Curio Dentato, a Rieti.
 
I militari reatini, coadiuvati dai colleghi della Compagnia Carabinieri “EUR” di Roma, hanno fatto irruzione in un appartamento del comprensorio popolare capitolino noto come “Laurentino 38”, bloccando sul nascere la più classica delle fughe, appena accennata dal malvivente, lungo i famigerati “ponti” che collegano tra loro i vari palazzi del quartiere e che hanno reso tristemente famoso questa zona di Roma, situata a ridosso della via Ardeatina.
Il palazzo, infatti, era stato opportunamente circondato, così come i ponti circostanti, da una decina di carabinieri, pronti ad intervenire nel caso in cui gli abitanti del quartiere si fossero riversati in strada, come in passato è in qualche caso avvenuto, a difesa del potenziale fuggitivo.

L’attività investigativa, coordinata dal sostituto procuratore Claudio Santangelo, della Procura della Repubblica di Rieti, ha consentito di raccogliere a carico dell’indagato gravi ed inconfutabili elementi probatori, che ne hanno poi determinato l’arresto.
Decisiva è risultata essere un’unica impronta, rilevata sul montante di una finestra, posta ad oltre 2 metri di altezza rispetto al piano stradale, e divelta dal pregiudicato romano per poter accedere all’interno dell’appartamento, approfittando della momentanea assenza dei proprietari.
Le successive comparazioni al Casellario Centrale d’Identità di Roma hanno permesso di associare, a quell’impronta, il volto del noto pregiudicato romano.

L’identificazione “dattiloscopica”, infatti, si basa sull’accertamento di almeno 16 punti caratteristici, “uguali”, per forma e posizione, e che costituiscono una prova inconfutabile e largamente riconosciuta nella letteratura giudiziaria e dalla giurisprudenza stessa.  
Ancora una volta, si sono dimostrate di estrema importanza le risultanze ottenute dai rilievi tecnici eseguiti sul luogo del delitto, opportunamente lasciato inalterato, su indicazione degli operatori del 112, dai proprietari dell’appartamento, in attesa dell’imminente arrivo dei militari del Nucleo Operativo.

Il R. Francesco è stato accompagnato presso il carcere di Regina Coeli a disposizione della Procura reatina. Nei prossimi giorni, a suo carico, sarà svolto il previsto interrogatorio di garanzia, che potrebbe risultare particolarmente utile per ricostruire, ulteriormente, le dinamiche del furto.