Per celebrare il Centenario della nascita del Futurismo e in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio (GEP) si svolgerà a Fara Sabina sabato 26 e domenica 27 settembre la manifestazione SABINAFUTURISTA, con un programma ricco di iniziative ed eventi che coinvolgeranno l’intero capoluogo farense proiettandolo nel dinamismo, nella velocità, nella fantasia creativa e nell’arte culinaria di uno dei più straordinari movimenti artistici del ventesimo secolo.
Bambini e adulti avranno la possibilità di vivere un’esperienza esclusiva e conoscere l’arte e i suoi protagonisti.
SABINAFUTURISTA è un progetto curato dall’Associazione Culturale farArte, in collaborazione e con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Fara in Sabina, Slow Food Casperia-Sabina, il Teatro Potlach, l’Associazione Fonte Pesole e con la partecipazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Il 20 febbraio 1909 lo scrittore Filippo Tommaso Marinetti pubblicava sul prestigioso quotidiano parigino “Le Figaro” il Manifesto del Futurismo, proclama fondante di un movimento rivoluzionario che avrebbe sovvertito i parametri di gran parte della poetica di primo Novecento; un movimento destinato a permeare ogni forma artistica con teorie e suggestioni che percorreranno la vita intellettuale dell’intero secolo.
Nasceva così la più fertile avanguardia italiana, caratterizzata da un radicale rifiuto del passato e della tradizione, ambiziosa di conferire alla propria azione di rinnovamento una dimensione totale, travalicando ogni confine tra i generi artistici (letteratura, teatro, pittura, scultura, musica, danza) per immergersi in ogni ambito moderno della vita sociale e del costume (cinema, design, pubblicità, arredamento, gastronomia, fotografia, architettura, moda).
Nell’era della rivoluzione tecnologica, del trionfo della macchina, del vapore e dell’elettricità, della grande industria e del progresso, il Futurismo coltiva il mito della velocità e del dinamismo, affermando la visione di un uomo nuovo fortemente proiettato nel futuro, in un futuro inteso come conquista, come traguardo di un agonismo esistenziale che si realizza nell’elaborazione di forme espressive radicali e non conformiste.
Sarà, quella futurista, una rivoluzione culturale che interesserà l’intero spettro delle moderne forme espressive.
Si può affermare che con il Futurismo nasce il concetto odierno di pubblicità e di comunicazione globali.
Marinetti utilizzerà strumenti promozionali sino ad allora sconosciuti nonché le più rivoluzionarie tecniche della diffusione editoriale.
Si pensi, in tal senso, alla stessa dirompenza dell’atto fondativo del movimento: un manifesto pubblicato su uno dei principali quotidiani della città più cosmopolita d’Europa; e all’impiego che dei manifesti in generale – veri e propri strumenti di elaborazione pubblica delle molte "rivoluzioni" del gruppo – verrà fatto nel tempo.
Lo stile innovativo – la nuovissima forma del "proclama" – che impiega un linguaggio e una sintassi spesso sovvertiti, la facile riproducibilità e la distribuzione capillare per la strada o addirittura porta a porta – secondo l’idea futurista di portare l’arte nella vita quotidiana – fanno del manifesto uno strumento unico, assolutamente innovativo e di forte impatto mediatico.
Da quel lontano 20 febbraio 1909 sono passati cento anni e Fara Sabina, in concomitanza con altre città italiane e capitali europee, celebra il primo secolo di vita del movimento.
Nel borgo medievale di Fara si svolgeranno due giornate dedicate alla cucina futurista, con esposizioni di ricette e degustazioni, merende per i più piccoli, aperitivi e cena per i più grandi. Sarà riproposta la degustazione di piatti della cucina futurista, così come immaginata dagli artisti intorno a Marinetti e da lui stesso teorizzata nel famoso Manifesto della Cucina Futurista, dato alle stampe nel gennaio del ‘31.
Considerata come la lotta contro l’«alimento amidaceo» (cioè la pastasciutta), colpevole di ingenerare negli assuefatti consumatori «fiacchezza, pessimismo, inattività nostalgica e neutralismo», la cucina futurista prende le mosse da una cena al ristorante milanese «Penna d’oca» (15 novembre 1930), al termine della quale Martinetti preannuncia il prossimo Manifesto. Oltre all’eliminazione della pastasciutta, il Manifesto predica l’abolizione della forchetta e del coltello, dei condimenti tradizionali, del peso e del volume degli alimenti e della politica a tavola; auspica la creazione di «bocconi simultaneisti e cangianti», invita i chimici ad inventare nuovi sapori e incoraggia l’accostamento ai piatti di musiche, poesie e profumi.
Una serata a tavola per affondare la noia del quotidiano nei piaceri del palato, sovvertendo con succulenta originalità sapori della tradizione e mediocrità gastronomiche, in un’atmosfera di immagini futuriste, luci colorate e sottofondo musicale, arricchita da poesie e declamazioni futuriste recitate tra le varie portate.
Una pausa d’arte da vivere con la mente e con i sensi.
Alla cena si potrà accedere solo su prenotazione ai numeri 328/6816530 e 328/1642013, via fax allo 0765/34052 o per posta elettronica: fararte.cultura@libero.it, al termine della prenotazione verrà assegnato un codice da presentare per ricevere il pass.
Tutto il resto della manifestazione è totalmente gratuita, compresi i laboratori per i ragazzi.