“La nostra onestà intellettuale non può non salutare un Sindaco che per tre volte ha rappresentato la Città, da una visione opposta ma sempre con rispetto.
Siamo tuttavia a registrare una profonda distinzione tra l’Antonio del ’94 e quello di oggi.
Oggi amministrativamente possiamo guardare soltanto al lontano passato, ravvisandone anche gli errori, perché del recente non vi è traccia.
Ed è qui allora che sottoponiamo alla Città due considerazioni:
- 1) Coerenza nella promessa del cambio generazionale? Sì, ma giocata dentro i confini dell’identità ideologica, tanto da assomigliare più a un passaggio di consegne che a una Città riunita;
- 2) La coerenza, che interesserebbe tutti i cittadini, è quella eventuale sui programmi elettorali e sulle promesse fatte nel 2017. Non troviamo coerenza, obiettivamente non c’è perché il quotidiano è stato gestito con fatica, ritardi e inefficienze mentre il futuro non è pervenuto.
Non c’è uno straccio di idea, ipotesi, progetto, programma, indicazione per la Rieti di domani, il centrodestra dal 1994 ad oggi ha governato la Città per 22 anni su 27. Quindi non ci sono scuse. Non lo diciamo solo noi, questa analisi è presente nella Città e persino in parte anche nel CDX Reatino.
Ma c’è di più: il candidato Sindaco Sinibaldi non arriva da Marte o dalla strada Reatina. No, Sinibaldi è il Vice Sindaco di Antonio Cicchetti. L’incoerenza tra il promesso e il realizzato lo riguarda direttamente, lo chiama in causa senza alcun tentennamento.
Quale futuro potrà promettere ancora se già manca di coerenza? Ecco dunque che un conto sono i riconoscimenti ed un conto è credere che chi non ha già mantenuto possa di nuovo essere creduto sulle promesse.”
Partito Democratico Città di Rieti