Di seguito una nota del Partito Democratico di Rieti su Acqua Pubblica Sabina:
“Incurante della netta contrarietà espressa dai Sindaci, il CDA di Acqua Pubblica Sabina, con la complicità silenziosa della Destra reatina, continua imperterrito sulla strada degli aumenti spropositati delle bollette dell’acqua. Dopo la pesante bocciatura ricevuta nell’assemblea dell’ATO lo scorso 23 dicembre, il management di APS avrebbe dovuto trarre le dovute conseguenze: dimettersi o, quantomeno, riconsiderare la proposta tariffaria tenendo conto delle istanze emerse nel dibattito. Avrebbe potuto rimettere ad ARERA una proposta equa, rispettosa delle preoccupazioni dei Comuni e dei cittadini.
Invece, nulla di tutto questo. Il CDA di APS ha scelto la strada della chiusura, evitando qualsiasi confronto reale e tentando di giustificare il proprio operato scaricando la responsabilità sugli stessi Sindaci che hanno espresso parere contrario. Un atteggiamento inaccettabile, che dimostra il totale disinteresse della governance nei confronti delle famiglie, delle imprese e delle associazioni di categoria, che già gridano all’allarme per l’impatto di questi aumenti. Il risultato? Un incremento tariffario di quasi il 9% per il 2025, con una tendenza simile per il prossimo triennio. Un nuovo schiaffo alla comunità, che deve fare i conti con i costi dell’inefficienza di APS.
Eppure, Acqua Pubblica Sabina gode di una condizione economica privilegiata rispetto ad altri gestori in Italia, grazie ai circa 11 milioni di euro di ristoro che riceverà nel 2025 da ACEA per l’acqua del Peschiera. Risorse che potrebbero essere destinate a investimenti nelle reti e al miglioramento del servizio, evitando aumenti indiscriminati. Ma il problema di APS non è la mancanza di fondi, bensì la gestione fallimentare. Un’azienda inefficiente, trasformata in un carrozzone clientelare al servizio della Destra reatina, che continua a sperperare risorse in costose consulenze esterne anziché valorizzare il proprio personale interno. Un’azienda che opera senza un vero controllo, complice una Provincia di Rieti che, anziché garantire vigilanza attraverso l’ATO, si è impantanata nella gestione diretta, lasciando APS libera di fare il bello e il cattivo tempo su tariffe e investimenti.
Il Partito Democratico esprime la propria ferma opposizione a questi aumenti e continuerà a battersi affinché APS torni a essere una società pubblica al servizio dei cittadini e delle amministrazioni comunali, liberandola dalle logiche della peggiore politica. È urgente un cambio di passo: razionalizzare la struttura di APS, ammodernare gli impianti per ridurre i costi energetici, rivedere i rapporti con ACEA per ottenere un ristoro dalla produzione energetica della CAPORE e riaprire il dialogo con il SII di Terni sull’acqua prelevata dalle sorgenti di Pacce e Contigliano. Questa è la strada da seguire. Scaricare il peso delle inefficienze sulle spalle delle famiglie reatine è la scelta più comoda per il management di APS, ma è anche la più ingiusta”.
Così nella nota il PD Rieti