E tre. Dopo essersi sentita consigliare dal Presidente Melilli di partecipare ai corsi di galateo istituzionale organizzati dall’UPI, e dopo aver scatenato le ire degli assessori allo sport di provincia e comune, esclusi da un convegno organizzato in nome della Regione Lazio, l’impareggiabile Lidia (copyright de Il Messaggero) ci ricasca ancora.
Stavolta il convegno riguarda le politiche turistiche, l’Assessore Regionale di turno si chiama Stefano Zappalà, ed al solito la platea appare gremita da amministratori locali ed operatori del settore che qualcuno tempo fa definì come “politicamente meno distanti” dalla Nobili (per capirci: tutti di stretta osservanza correntizia).
Naturalmente, nessuna delle istituzioni locali è stata invitata a partecipare, e meno che mai di centrosinistra (scherziamo?), troppo alto il rischio che la presenza di altri attori della pubblica amministrazione finisse col mettere in ombra l’Unica Protagonista dell’Evento, e così rovinare l’operazione di propaganda e autopromozione messa in piedi dal Consigliere Nobili.
Insomma, il solito copione. Che svela ancora una volta, semmai ce ne fosse il bisogno, l’endemica concezione proprietaria delle Istituzioni da parte degli esponenti del PDL, e del consigliere Nobili in particolare, della quale abbiamo ormai imparato lo spregio per le più elementari norme di collaborazione istituzionale.
Il consigliere Nobili utilizza un’ istituzione come la Regione alla stregua di una vetrina personale. Al solo scopo di rilanciare la propria immagine e di smarcarsi da un partito, il PDL reatino, la cui frammentazione in 5 gruppi 5 in consiglio comunale è la plastica rappresentazione della guerra per bande in corso. E viene da chiedersi se sia consapevole del fatto che una prassi del genere delegittima gli organi elettivi, che non appaiono più come strumenti necessari per la rappresentanza dei cittadini, ma come mezzi al servizio di chi si trova a ricoprili.