Con la consegna delle proprie dimissioni – giunta al termine del periodo prefissato ed in mancanza di una soluzione certa della vicenda Ritel, come del resto annunciato qualche tempo fa – il Presidente Melilli compie un gesto di grande importanza e dimostra che in politica esiste ancora la coerenza.
E questa – a fronte della crisi di credibilità che vivono le Istituzioni e coloro che le rappresentano – è soprattutto presente in chi interpreta la propria funzione pubblica come una costante azione di tutela dei cittadini, in cui occorre mettere in gioco tutto nell’interesse collettivo, e non soltanto a parole.
E proprio nell’interesse della comunità reatina, il cui sviluppo industriale dipende dal destino dello stabilimento Ritel e da quello dei suoi lavoratori, le dimissioni non sono state protocollate.
Dal momento che il Governo stesso ha ritenuto di segnalare come queste potessero in qualche modo danneggiare la trattativa, il Presidente Melilli – infatti – non poteva far altro che sospenderne la procedura, coerentemente alla linea da sempre seguita in questa vicenda dall’amministrazione provinciale, e cioè rimuovere ogni ostacolo che potesse impedire il salvataggio dei posti di lavoro della fabbrica reatina. Come nel caso dell’impegno della Provincia in merito alle azioni finanziarie della stessa azienda.
Nei prossimi giorni vedremo se Palazzo Chigi manterrà gli impegni presi nei confronti dei lavoratori e delle loro famiglie, cui va il sostegno e la solidarietà di tutto il Partito Democratico, e che da troppo tempo vivono in una perdurante condizione di incertezza circa il proprio futuro, vittime della solita politica di annunci ed infiniti rinvii. Una politica che se non cambia in fretta, sulla scorta dell’esempio del presidente Melilli, tutto può meno che portare a soluzioni concrete.