C.v.d., come volevasi dimostrare, è una espressione che si usa al termine di una dimostrazione matematica; la conferenza stampa di ieri del Sindaco Pirozzi non aveva niente di enigmatico ma era una storia scritta di cui tutti sapevano il finale. Ci è sembrata piuttosto chiara la sua debolezza interna, il condottiero, come lui si è definito, probabilmente ha avuto difficoltà a tenere unite le sue truppe ed ha utilizzato le dimissioni per fermare la giostra e serrare i ranghi, prima di ripresentarsi ai suoi sostenitori con la consueta grottesca rappresentazione.
Del resto sono sembrati piuttosto deboli i riferimenti a presunte forze ostili al territorio e, al contempo, molto forti i richiami ad un impegno piu’ forte e piu’ costante da parte del suo “esercito”. Ma la fragilità politica più evidente il redivivo Pirozzi l’ha dimostrata arrancando ed arrampicandosi sugli specchi quando si è avventurato su un’analisi del Partito Democratico. Capiamo perfettamente la frustrazione di un esponente di Fratelli d’Italia che deve le piu’ importanti conquiste per Amatrice solo ed esclusivamente al Partito Democratico, che ha messo a disposizione del territorio la programmazione, la collaborazione e, non da ultimo, le risorse necessarie.
Ci preme ricordare ancora una volta a Sergio Pirozzi che lui, come altri Sindaci fortunati, ha avuto la possibilità di sperimentare cosa sia la buona politica, quella rivolta a tutti i cittadini e non solo ai propri elettori. Noi ci siamo, ci siamo stati e ci saremo, solo ed esclusivamente per stare vicino ai cittadini e perché crediamo profondamente nelle potenzialità del nostro territorio.